Medicina Democratica
Sanitą

IRCSS: RICORSO AL TAR DEL LAZIO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE



Pubblicato il 22 luglio 2006
di: Redazione (Autore/i o Autrice/i in calce all’articolo)




Medicina Democratica ha deciso di ricorrere al TAR del Lazio contro il Decreto ministeriale, peraltro non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che trasforma in Fondazioni tre IRCSS lombarde di eccellenza: l’Istituto dei Tumori e l’Istituto Besta di Milano, il Policlinico San Matteo di Pavia.

Con questa iniziativa, insieme ad altre associazioni, MD si propone di fermare un processo di privatizzazione che rischia di consegnare al privato altri pezzi di valore, oggi patrimonio pubblico, nel campo della ricerca e delle cure mediche.

Contrariamente a quanto afferma la Regione, infatti, anche in presenza di una totale partecipazione pubblica le Fondazioni restano soggetti di diritto privato, formalmente svincolati dal controllo dello Stato e degli Enti locali.

Per le tre strutture ricordate, se la trasformazione in Fondazioni non sarą fermata, si configura quindi una privatizzazione che non mancherą di avere gravi conseguenze per i pazienti, per i lavoratori, per la qualitą della ricerca.

In particolare, per i dipendenti - medici, paramedici e amministrativi - si profila quanto meno un doppio regime contrattuale, che dividerą il personale discriminando pesantemente i nuovi assunti, con prevedibili conseguenze negative anche per la qualitą del servizio ai pazienti.

Le Fondazioni sono inoltre aperte per statuto ai soggetti privati, e sappiamo quanto tale partecipazione possa essere appetibile - soprattutto se si tratta di strutture di eccellenza - per aziende e organizzazioni che operano sul mercato farmaceutico e sanitario. Come dire: addio alle finalitą sociali e all’indipendenza che devono guidare le attivitą di ricerca che riguardano la vita e la salute di tutti.

MD, anche con questa iniziativa, conferma il suo pieno sostegno alla lotta intrapresa dai sindacati dei lavoratori in questi giorni, per chiedere al Governo di rimettere in discussione una decisione assunta con un vero e proprio “colpo di mano” del Governo Berlusconi negli ultimi giorni del suo mandato, quando avrebbe dovuto svolgere solo compiti di ordinaria amministrazione.

Info.: cell. 333.6233459 - 339.2516050




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