Medicina Democratica
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REACH: una svolta per la salute, per l’ambiente e per la chimica italiana. Incontro dibattito a Roma il 6 ottobre 2006



Pubblicato il 1 ottobre 2006
di: Redazione (Autore/i o Autrice/i in calce all’articolo)




Le associazioni aderenti al Tavolo per REACH (Altroconsumo, Ambiente e Lavoro, A.M.I.C.A., Amici della Terra, Comitato per la Bellezza, CGIL,CISL, Greenpeace, IRES, ISSI, Legambiente, Medici per l’Ambiente, Medicina Democratica-Movimento di lotta per la salute, Movimento difesa del Cittadino, UIL, WWF)

organizzano un incontro-dibattito a Roma, presso la sala del Cenacolo della Camera dei Deputati il prossimo 6 ottobre, ore 9.30 -14.00.

A pochi giorni dal voto decisivo in Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, i promotori intendono portare in Italia il dibattito legato all’approvazione di REACH, il nuovo regolamento europeo in materia di registrazione, valutazione e autorizzazione all’uso delle sostanze chimiche, e che istituisce un’agenzia europea per il controllo di tali sostanze.

REACH rappresenta una straordinaria opportunità per rendere più sicuro l’uso delle sostanze chimiche all’interno dell’Unione Europea e un passo verso la protezione della salute umana e dell’ambiente dalle sostanze tossiche.

Inoltre, questo regolamento costituisce una reale occasione per un rilancio innovativo e sostenibile della chimica italiana, a patto che tale sfida venga colta in tempo e in modo adeguato.

Le associazioni che fanno parte del Tavolo per REACH auspicano che il Parlamento Europeo confermi la sua volontà affinché il Regolamento fornisca informazioni sulla sicurezza sufficienti all’identificazione delle sostanze chimiche pericolose e alla messa al bando di quelle per le quali esistono già alternative sicure, garantendo inoltre la responsabilità dell’industria in merito alla sicurezza dei prodotti e alla la trasparenza delle informazioni per quei prodotti destinati ai consumatori.

L’incontro- dibattito che abbiamo organizzato ha lo scopo di aprire il confronto tra gli attori istituzionali e sociali dando voce alle esperienze europee, nell’auspicio di un più forte coinvolgimento del Governo in un contesto che travalichi i limiti nazionali e, nel contempo, tenga conto del ruolo dell’Italia nell’adozione del Regolamento.




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