Medicina Democratica
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Acqua e sfruttamento, fino a quando ? Resoconto assemblea pubblica.



Pubblicato il 19 dicembre 2007
di: Redazione (Autore/i o Autrice/i in calce all’articolo)




La serata ha ruotato intorno al motivo“Solvay pompa, le scuole crepano, le amministrazioni tacciono e ricuciono” Le introduzioni di Lino Parra (per i genitori delle scuole Guerrazzi), di Maurizio Marchi per il Comitato e di Fabio Bernardini come geologo hanno riguardato tre filoni

Danni alle strutture : Le scuole Guerrazzi di Cecina crepano a causa delle subsidenze create dalle insostenibili estrazioni d’acqua dal sottosuolo (Perizia dei Vigili del fuoco n. 3593 del 1.12.2006). Stessi danni subiscono altre costruzioni a Cecina. Il fiume Cecina in secca permanente per i prelievi enormi che subisce nel suo corso, non ce la fa a ricaricare le falde, che si abbassano in maniera rapida ed irreversibile: stiamo consumando acqua che avrebbe dovuto essere consumata fra 12 anni, secondo recenti stime pur ottomistiche delle istituzioni (Studio ARPAT nel Progetto Bacino pilota). Solvay ha concessioni di estrazione d’acqua di falda per 31 milioni di metri cubi l’anno solo in provincia di Pisa (da Saline alle porte di Cecina), al prezzo di ben 7 lire al metro cubo. E ne consuma ufficialmente ben 6,3 milioni solo per l’estrazione di salgemma, più altri 12 milioni ufficiali per lo stabilimento. Per paragone, i cittadini di Cecina turisti compresi, ne consumano 2,2 milioni l’anno e la pagano un euro al mc più IVA ....

Il TAR blocca le estrazioni di salgemma di Solvay Dopo anni di proteste popolari, il 3 luglio 2007 il TAR Toscana ha bloccato le estrazioni di salgemma di Solvay sulle nuove concessioni minerarie che la Regione le aveva regalato nel gennaio 2004 (Delibera reg. n. 4 del 12.1.2004), perché non c’è acqua per attuarle. Il progetto IDROS (invaso al Fiorino dove Solvay vorrebbe convogliare acque inquinate di piena del fiume, mettendo a rischio l’ultima falda pulita e di una certa consistenza) se integra il fabbisogno idrico di Solvay, non garantisce acqua alla popolazione. Di fronte alla sentenza sono in corso grandi manovre fra istituzioni e Solvay, ma anche poca consapevolezza fra la popolazione, che dovrebbe cogliere l’occasione per chiedere l’annullamento del contratto per lo sfruttamento nei prossimi 30 anni dei nuovi giacimenti di salgemma.

ASA privatizzata e servizi in caduta libera Intanto l’ASA privatizzata nel 2004 raccoglie le briciole d’acqua (inquinata) e ce le vende a peso d’oro. Aumento delle tariffe, nessun investimento per contrastare le perdite di rete (ufficialmente ben il 37 %), nessuna trasparenza sulla qualità con continue deroghe su arsenico, boro e trialometani, nessun intervento per fermare il pericolo del cromo esavalente e dei nitrati, soppressione di uffici decentrati come Rosignano e Donoratico. Ed intanto fa capolino l’ACEA di Veltroni e di Solvay, con la mega azienda per la gestione dell’acqua in 162 comuni toscani: L’ACEA di Roma è partecipata da Electrabel del gruppo Solvay .... Per ora ASA non entra nella cordata, ma chiede spudoratamente ai comuni uno sconto del 30% per dieci anni, rinnovabili, sui canoni da pagare ai comuni sessi. Non contenta del reddito garantito del 7 % che il contratto di gestione con l’ATO le riconosce. Vari interventi hanno concordato e aggiunto conoscenze e proposte: è stato detto che altre due scuole (Cattaneo e Liceo Fermi) sono state demolite e ricostruite a spese pubbliche per lo stato di dissesto in cui si trovavano a causa delle subsidenze. E’ stato proposto di esplorare la via della “class action” per una grande causa civile contro Solvay per lo sfruttamento della Val di Cecina. E’ stato proposto di scrivere una lettera urgente in regione affinchè si rivedano totalmente, alla luce della nuova drammatica situazione, le autorizzazioni a Solvay, a partire dall’azzeramento del contratto sul salgemma. Per i danni alle scuole, è stato proposto di individuare e far pagare i veri responsabili del dissesto. Per l’ASA è stata richiesta da più voci la ripubblicizzazione ed il controllo popolare.

Il comitato tornerà a riunirsi in seduta pubblica in gennaio.

Comitato verità acque chiare 20 DICEMBRE 2007




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