Medicina Democratica
Sanità

Rette RSA - posizione del Consiglio di Stato



Pubblicato il 2 aprile 2011
di: Redazione (Autore/i o Autrice/i in calce all’articolo)




Il Consiglio di Stato stabilisce che si tenga conto del reddito del solo assistito per le rette in RSA. Sgherri, Vangieri e Nocentini:”grande soddisfazione.

Era una battaglia che portavamo avanti da anni” “Grande soddisfazione per la sentenza del Consiglio di Stato, che ha stabilito finalmente con nettezza e senza tema di smentita che per la determinazione delle rette di compartecipazione alle spese per la degenza in RSA di persone ultrasessantacinquenni non autosufficienti e disabili gravi si debba tener conto dei redditi del solo assistito e non anche dei redditi dei parenti. Per questo riconoscimento ci siamo infatti battuti, a livello istituzionale e politico, da anni e ora il Consiglio di Stato mette la parola fine, in positivo, alla vicenda.” Così Monica Sgherri - Capogruppo di “Federazione della Sinistra - Verdi” in Consiglio Regionale e Daniela Vangieri - Responsabile regionale sanità e sociale di Rifondazione Comunista -.

“A livello di Consiglio Regionale - proseguono - l’impegno in questa direzione è stato costante e aveva portato anche a risultati importanti seppur parziali, fra cui ricordiamo che, nell’ambito dell’istituzione del fondo regionale sulla non autosufficienza e del successivo regolamento attuativo, avevamo ottenuto che la compartecipazione riguardasse almeno solo i parenti in primo grado: il solo figlio, per capirci, non il genero o la nuora o i nipoti come spesso era previsto dai regolamenti comunali, oltre ad una serie di fasce di esenzione e agevolazione che garantissero una maggiore equità per le famiglie. Adesso l’impegno che ci assumiamo sarà quello di lavorare affinché vengano messi in atto tutti gli strumenti così che i comuni rispettino la sentenza del Consiglio di Stato.”

A queste riflessioni si è associata Anna Nocentini, presidente della nostra Associazione che ha espresso “soddisfazione per la sentenza del Consiglio di Stato, in quanto stabilisce un principio per il quale ci battiamo da sempre. Adesso però l’impegno dovrà essere quello di mettere in atto tutto ciò che serva affinché i Comuni non facciano orecchi da mercante e non chiedano compartecipazioni alle rette per l’RSA non dovute. Come associazione siamo stati, siamo e saremo in prima fila su questo”.

Il Comitato Direttivo (Associazione per la difesa dei DIritti dei Non Autosufficienti)




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