Medicina Democratica
Ambienti

Archiviata querela contro Valentino Tavolazzi



Pubblicato il 11 aprile 2011
di: Redazione (Autore/i o Autrice/i in calce all’articolo)




Il giudice del Tribunale di Ferrara ha ordinato l’archiviazione della querela del costruttore ing. Roberto Mascellani, sporta contro Valentino Tavolazzi per i numerosi interventi pubblicati dalla stampa in merito al pesante inquinamento da Cvm in falda, di un intero quartiere della citta (quadrante est), nel quale vivono migliaia di famiglie. Il costruttore aveva querelato Tavolazzi per diffamazione e si era opposto all’archiviazione già richiesta dal procuratore, dando luogo all’intervento del giudice, che ha ordinato definitivamente l’archiviazione.

Negli ultimi decenni é stata autorizzata la costruzione di centinaia di alloggi nei pressi di due ex discariche, rivelatesi una vera e propria bomba chimica, nella quale rifiuti urbani, mescolati a scarti e rifiuti tossico-nocivi dell’industria chimica, hanno avvelenato le acque sotterranee dell’intero quadrante est. E’ dimostrato che a partire dagli anni ‘60 il Comune sapeva dell’esistenza di discariche e, dai primi anni 2000, pure della pesante contaminazione da Cvm nelle falde, dunque del grave rischio per la salute dei residenti.

Nonostante ciò sono state concesse agibilità, sia pur vincolate, a villette sorte ai bordi delle discariche ed autorizzate nuove costruzioni residenziali e non (la più significativa quella dell’asilo del Salice, tuttora sequestrato per ordine delle autoprità sanitarie), come se nulla fosse conosciuto in merito alla contaminazione. Tra la fine del 2004 ed i primi mesi del 2005, il professor Gargini, incaricato dal Comune tardivamente e dopo che i dati dell’Arpa avevano segnalato la gravità della situazione, dimostrava la presenza di Cvm in falda lungo tutta la fascia ovest di via Carretti, comprese le abitazioni in fondo a via Frutteti e tra queste e la discarica a sud. Le indagini quantificavano in 166.036 microgrammi/litro (limite di legge 0,5) il Cvm nella falda semi confinata, record assoluto ferrarese, mai riscontrato nemmeno sotto il petrolchimico (gli altri casi noti sono a Pontelagoscuro e in via del Lavoro).

Ma i problemi ambientali a Ferrara non si esauriscono con il quadrante est. Altri siti gravemente contaminati sono stati segnalati nel dossier datato luglio 2010, reso noto alla città e consegnato al sindaco. Oltre all’area ex-Camilli, rilevata dal Comune nel 2010, con destinazione collegata al sistema turistico-culturale imperniato sul Museo della Shoah, fanno parte dell’elenco le aree urbanizzate di via del Lavoro; l’ex inceneritore di via Conchetta e la discarica nel Parco Urbano; le aree coltivate nei pressi dell’ex discarica Ca’ Leona, via del Melo, via Santa Lucia, via Giuseppe Fabbri, via Padova, via delle Bonifiche, via Sammartina; le ex discariche di via Ro, Aguscello, via Talassi, Pontelagoscuro (Cvm via Montefiorino, via della Pace). Siti ad alto rischio, anche per la salute della popolazione, riguardo ai quali sindaco, giunta e maggioranza fanno come le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo.

Valentino Tavolazzi era stato oggetto, negli anni scorsi, di azione penale e civile anche da arte di Hera, per i suoi interventi sulla stampa in merito all’inquinamento da diossina provocato dal vecchio inceneritore di via Conchetta, subito dismesso dalla Provincia dopo lo scoppio del caso. In quella vicenda il giudice aveva ordinato l’archiviazione della querela e, in sede civile, condannato Hera al risarcimento delle spese legali ed all’indennizzo di Tavolazzi per "causa temeraria".

Valentino Tavolazzi MD Ferrara




Versione Stampa - www.medicinademocratica.org