Questa mattina il Presidente della Corte d’Appello di Milano ha confermato per i principali imputati della Clinica Santa Rita di Milano le condanne stabilite in primo grado. Infatti sono stati assolti due imputati e per una terza è stata ridotta la pena.

La Corte d’Appello ha anche confermato, nonostante le argomentazioni contrarie molto pesanti portate dalle difese degli imputati e dalla Clinica, il riconoscimento di parte civile e il risarcimento dei danni per Medicina Democratica, così come per gli altri enti esponenziali e istituzionali che si sono presentati.

Giuste condanne quindi per lesioni e truffa nei confronti di chi ha abusato della professione medica o ha organizzato un sistema truffaldino per ottenere indebiti profitti. Serve ricordare che se l’attività privata è libera - articolo 41 della Costituzione- “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, e alla dignità umana”. La Sanità è un bene comune, non può quindi essere fatta oggetto di profitto, in quanto, prima o poi, finisce con lo scontrarsi con il dettato costituzionale.

Il processo alla Santa Rita (ora diventata Istituto Clinico Città Studi) ci dimostra anche un’altra cosa di enorme importanza: senza mettere in discussione in nulla le responsabilità di chi ha subito una condanna, va rilevato che il sistema di finanziamento delle strutture sanitarie tramite i DRG (gruppi omogenei di diagnosi), favorisce le possibilità di truffa e non induce a migliorare le condizione di salute dei pazienti e della popolazione. Un sistema che paga la malattia è volto a produrre malattia piuttosto che curare, riabilitare e prevenire.

Finalmente, da questo processo, le Istituzioni Sanitarie e Sociali: Regione, Stato e Comuni colgano l’occasione per modificare il sistema e per rimettere al centro dell’intervento e dell’organizzazione sanitaria il finanziamento della salute prima di quello della malattia.

Fulvio Aurora (3392516050)

Medicina Democratica nazionale

Milano, 26 marzo 2012