Medicina Democratica
Ambienti

OLT, Livorno cittā del gas



Pubblicato il 24 febbraio 2006
di: Redazione (Autore/i o Autrice/i in calce all’articolo)




Non appena Martini ha tolto il veto sul terminale Edison-Solvay, Matteoli ha tolto il suo sulla OLT. Risultato, la OLT subito, il terminale di Rosignano fra un po’, magari dopo le elezioni.

Dietro i balletti sulle due sponde della politica, va avanti la politica degli affari, dell’industria ad alto rischio e dell’esclusione della popolazione dalle scelte strategiche.

Livorno conferma e raddoppia la sua condanna di cittā del gas: giā prima nello stoccaggio e smistamento di GPL, ora approdo e smistamento anche del metano, aggravando di molto la sua caratterizzazione di porto e cittā ad alto rischio d’incidente catastrofico.

Ma conferma anche la dipendenza della sua economia dagli idrocarburi (dopo il petrolio, il metano), in vista dell’esaurimento dei quali occorre invece responsabilmente preparare alternative produttive ed occupazionali.

Infine che OLT si tratti di un progetto speculativo ed inaffidabile č confermato anche dal fatto che - a progetto approvato - non si sa ancora chi lo realizzerebbe, visto che della cordata iniziale il partner principale si č sfilato, e i gruppi che arrivano ora si sbranano l’un con l’altro.

A conclusione, due elementi irrinunciabili:

1- la popolazione sia consultata come prescrive la legge sugli insediamenti ad alto rischio,

2- non un euro pubblico vada a finanziare il progetto OLT.

Maurizio Marchi (Resp. Prov.le) 24.2.2006




Versione Stampa - www.medicinademocratica.org