COORDINAMENTO NAZIONALE: PROSSIME RIUNIONI GRUPPI DI LAVORO E PLENARIA – BOZZA MANIFESTO RIVISTA

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PROSSIME RIUNIONI DEI GRUPPI DI LAVORO

Ricordiamo che è stato deciso nell’ ultima riunione plenaria di suddividere l’argomento sanitario in due parti per poter approfondire i vari aspetti del lato territoriale, casa della salute e lato ospedaliero. lungodegenza.

QUESTO GIRO DI INCONTRI DEI GRUPPI DI LAVORO VEDRA’ UN MOMENTO DI RIASSUNTO NELLA DISCUSSIONE PLENARIA PREVISTA PER VENERDI’ 12 GIUGNO.

ALLEGHIAMO QUI SOTTO L’ULTIMA VERSIONE DELLA BOZZA DI MANIFESTO CHE SARA’ OGGETTO DI DISCUSSIONE DELLA PLENARIA.

In quella sede si definirà anche il gruppo di lavoro relativo al finanziamento del sistema.

QUI SOTTO I LINK PER LE RIUNIONI DEI GRUPPI DI LAVORO E DELLA PLENARIA.

RICORDIAMO CHE TUTTE LE RIUNIONI SONO APERTE E PERTANTO L’INVITO PUO’ ESSERE LIBERAMENTE ESTESO A CHIUNQUE SIA INTERESSATO.

MERCOLEDI’ 10 GIUGNO ORE 18 – GRUPPO DI LAVORO MEDICINA TERRITORIALE, CASE DELLA SALUTE, DIPARTIMENTI.
Campagna Dico32! Coordinamento Nazionale per il diritto alla salute – Gruppo di lavoro Salute sul territorio, case della salute, dipartimenti – Gian Luca Garetti – Elisabeth Cosandey
Mercoledì 10 giugno ore 18.00 (puntuali).
Link per raggiungere la discussione:
https://us02web.zoom.us/j/85405363773?pwd=emo3cWdnQWZvQ093RHlEOURMU29SUT09

Meeting ID: 854 0536 3773
Password: 584917

GIOVEDI’ 11 GIUGNO ORE 18 – GRUPPO DI LAVORO OSPEDALI GENERALI, DI COMUNITA’. LUNGODEGENZA.
Campagna Dico32! Coordinamento Nazionale per il diritto alla salute – Ospedali generali, di comunità, lungodegenza – Paolo Fierro, Aida Trentalance
Giovedì 11 giugno ore 18.00 (puntuali)
Link per raggiungere la discussione:
https://us02web.zoom.us/j/89564274123?pwd=ZkRHOGl4czFjRDV3RVFwMHpTT1NXQT09

Meeting ID: 895 6427 4123
Password: 869038

VENERDI’ 12 GIUGNO ORE 20.30 – RIUNIONE PLENARIA CAMPAGNA DICO 32! COORDINAMENTO NAZIONALE PER IL DIRITTO ALLA SALUTE.
Campagna Dico32! Coordinamento Nazionale per il diritto alla salute
Venerdì 12 giugno ore 20.30 (puntuali)
Link per raggiungere la discussione:
https://us02web.zoom.us/j/83938929678?pwd=czUxR0wrckdvMUpyREswNllFemFPZz09

Meeting ID: 839 3892 9678
Password: 374625

ULTIMA BOZZA DEL MANIFESTO IN DISCUSSIONE VENERDI’ 12 GIUGNO:

LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, LA SANITA’ NON E’ UNA AZIENDA

Un virus pandemico si aggira per l’Europa e scalza convinzioni e convenienze in tema di salute e di servizi sanitari. In Italia la conduzione dell’emergenza pandemica ha fatto emergere gravi inadeguatezze frutto delle politiche attuate negli ultimi due decenni.
Il servizio sanitario pubblico ha dovuto reggere l’impatto dell’emergenza mostrando limiti derivanti dal definanziamento (a favore della sanità privata) e dall’indebolimento della medicina territoriale.
La sanità privata è intervenuta tardivamente, costretta dalle istituzioni. La pandemia ha mostrato gli effetti criminali, in termini di decessi aggiuntivi, della deriva del sistema sanitario, pur con differenze di gravità tra regioni. Le responsabilità dei governi, centrali e regionali, che si sono succeduti negli ultimi decenni sono divenute palesi: le leggi di privatizzazione, frutto di politiche bipartisan, sono le principali colpevoli e vanno abrogate come va avversato l’approccio che le hanno prodotte.
La “normalità” ante covid si è dimostrata malata e occorre una inversione di rotta. Per noi la salute non è solo uno stato di benessere psico-fisico ma il risultato del rapporto tra gli individui nel proprio contesto di vita, se quest’ultimo è malato il malessere individuale è un sintomo, ma occorre curare il contesto.
La salute è un bene e un diritto, l’organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale deve avere quale obiettivo l’attuazione di questo diritto.
E’ il momento di una nuova riforma della sanità fondata sull’affermazione della salute e dell’ambiente salubre, e della riduzione delle diseguaglianze quali diritti costituzionali da attuare da parte degli enti pubblici.

I punti focali da cui partire e sui quali poniamo l’attenzione e la proposta sono i seguenti .

• Il Servizio Sanitario Nazionale è parte dell’economia fondamentale, deve essere universale, senza discriminazioni di accesso e finanziato dalla fiscalità generale (e progressiva per reddito); la sua attività ed efficacia va misurata in termini di incremento di salute collettiva (a partire dal Referto Epidemiologico Comunale) anziché di volumi e tempi di prestazioni erogate.
• La spesa sanitaria pubblica deve essere adeguata e indirizzata verso la prevenzione e il raggiungimento di obiettivi di salute, valutati con strumenti epidemiologici e non economicistici. Deve inoltre fondarsi su personale sanitario e non sanitario stabile e numericamente congruo, con livelli retributivi consoni e su una disponibilità di posti letto ospedalieri in linea con le esigenze di prevenzione, assistenza, cura e riabilitazione che si vogliono perseguire.
• La progressiva privatizzazione in quasi ogni ambito sanitario e la concorrenza hanno indotto anche il servizio pubblico a seguire logiche produttivistiche. Va superata l’impostazione aziendalistica fondata sulle “compatibilità” economiche, slegata dai reali risultati di salute, basata sulla figura monocratica dei direttori generali, eliminando anche la catena del “rapporto fiduciario” dei lavoratori sempre più spesso ridotti al silenzio anche in casi di gravi inadempienze da parte dei vertici. Va azzerata la normativa che permette la libera professione intramoenia, altro fattore di diseguaglianza. Le unità sanitarie devono essere territorialmente limitate per una risposta più precisa ai problemi e per permettere una reale partecipazione della popolazione e controllo delle azioni poste in essere.
• Occorre rimuovere ogni finanziamento alla sanità privata, anche attraverso le forme di “welfare aziendale”, e riprendere una programmazione sanitaria partecipata a livello locale e nazionale eliminando ogni commistione pubblico-privato che determina la privatizzazione di fatto dei servizi.
• La prevenzione deve avere come perno una medicina territoriale che includa partecipazione, riconoscimento e attenzione alle esigenze sanitarie e sociali locali, alle specificità di genere e di età come pure di riconoscimento di ogni diversità.
• Occorre rinnovare una regia centrale per un servizio sanitario davvero nazionale per diffusione e qualità dei servizi, rimuovendo ogni ipotesi di “regionalismo differenziato”, garantire uniformità di accesso e di qualità degli interventi sanitari in tutta la nazione.
• La medicina territoriale deve essere in costante coordinamento con il settore ospedaliero, deve realizzarsi riempiendo di contenuti la proposta delle “case della salute”, non come semplice sommatoria di ambulatori, ma come punti di incontro delle esigenze locali (prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali), in particolare delle fasce più deboli; un sistema che sia partecipato dagli utenti e dagli enti locali anche con funzione di “sentinelle” dell’ambiente, comprensiva di servizi di medicina del lavoro. In una fase intermedia la proposta potrebbe partire dalla rinascita dei distretti sanitari locali.
• Le patologie da stress e psico-depressive emergenti in conseguenza delle tensioni ubiquitarie e quotidiane nel mondo del lavoro e nella società sempre più interconnessi, legate anche a disparità di genere e ad altre disuguaglianze, vanno affrontate con attività di assistenza e prevenzione gestite da strutture  apposite del SSN coordinate a livello nazionale.
• Le residenze sanitarie assistenziali come pure quelle per disabili fisici e psichici devono essere poste in carico al SSN: deve essere riconosciuta la necessità di cura della persona anziana, cronica, non autosufficiente; devono avere requisiti e caratteristiche di valutazione e presa in carico, di cura, assistenza e riabilitazione uguali in tutte le Regioni rivalutando parametri e qualità.
• La tutela della salute (dentro e fuori i luoghi di lavoro) e dell’ambiente sono connesse e interdipendenti e vanno affrontate in modo unitario e non distribuite su competenze diverse, regolate dai risultati di indagini epidemiologiche costanti sul territorio. I controlli devono essere sottratti a qualunque conflitto d’interesse.
• Anche la sanità animale e le produzioni alimentari sono decisive : per evitare nuovi rischi per la collettività bisogna procedere ad una conversione agroecologica delle produzioni riconvertendo gli allevamenti intensivi e estendendo le coltivazioni biologiche.
• Il riconoscimento delle malattie professionali deve passare dall’INAIL alle USL/ASL; il medico competente deve essere convenzionato con il SSN pubblico e non un semplice consulente (ricattabile) del datore di lavoro. Gli infortuni dei medici di base devono essere riconosciuti dall’INAIL.
• Affrontare il tema della Responsabilità Sociale delle imprese, adottando una nuova organizzazione del lavoro che sia fonte di benessere per i lavoratori e non di stress: a tal fine andrà previsto nel DLgs 81/08 un titolo specifico sul rischio organizzativo, attuare l’art. 46 della Costituzione con una legge che definisca come i lavoratori partecipino alla gestione delle imprese; dovrà anche essere rafforzato il ruolo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) che parteciperanno attivamente alla Valutazione dei rischi.
• Va affermato l’obiettivo del MAC zero (cambio delle produzioni, eliminazione dalle produzioni delle sostanze tossiche).

Questi sono i temi per una nuova riforma sanitaria che cancelli il declino e la progressiva riduzione dei servizi e la deviazione dai fini della riforma sanitaria del 1978.
Chiamiamo le associazioni, i comitati, i lavoratori e le lavoratrici, i sindacati, ad una collaborazione e a un impegno fattivo e partecipato per questi obiettivi in una nuova stagione di lotte che rafforzino il diritto alla salute e il SSN dove tutela ambientale, diritto e difesa della salute, diritti sociali e sul lavoro siano l’espressione di un unico obiettivo di una riconversione complessiva.

CAMPAGNA DICO32! COORDINAMENTO NAZIONALE PER IL DIRITTO ALLA SALUTE

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