GIORGIO FORTI, IL MITE SCIENZIATO MILITANTE

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Nella foto Giorgio Forti (a sinistra) al Convegno del 20.10.2018 a Milano, su “Luigi Mara e Medicina Democratica: la stagione del modello operaio di lotta alle nocività”.

Anche Giorgio Forti ci ha lasciato dopo 90 anni di vita spesa in modo impegnato sia per la scienza che per la militanza sociale.

Prof. Emerito della Facoltà di Scienze dell’Università degli Studi di Milano, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, membro della Rete Ebrei Contro l’Occupazione (nel direttivo del Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro di Castellanza).
Qui la sua “scheda” universitaria.
emerito_Giorgio Forti_scheda

Tra i fondatori di Medicina Democratica si è distinto per la difesa della vita a partire da quella “vegetale”, contro i pesticidi e gli OGM, per il rispetto di ogni forma del vivente correlata alla vita del nostro pianeta e della nostra specie.

Lo ricordo in modo vivido per almeno due episodi.
Il primo durante il Processo di Porto Marghera, assieme a Vladimiro Scatturin, presentarono (udienza del 7.10.1998 nell’aula bunker di Mestre) la loro relazione sugli effetti nefasti del cloruro di vinile e di altri tossici sui lavoratori e sull’ecosfera della Laguna di Venezia.
In piena collaborazione con Luigi Mara e contestualmente autonomia scientifica, nel reciproco rispetto.
La consistenza delle sue argomentazioni contro le “interpretazioni” strumentali dei (lautamente pagati) consulenti delle difese sui meccanismi di cancerogenesi umana (ancora oggi in discussione in molti processi di malattie professionali, a partire dall’esposizione all’amianto) sono evidenti nella sua capacità espositiva nella udienza di cui riportiamo l’integrale registrazione

UDIENZA DEL 07 OTTOBRE 1998

La seconda nel corso del 2016 quando, dopo la morte di Luigi Mara, alcuni cercarono di approfittare del momento per imbastire, su critiche sicuramente legittime e che potevano essere espresse in un dibattito civile per migliorare l’attività di Medicina Democratica, idee balzane e offensive nei confronti della associazione e di coloro che non esprimevano supino accordo con tali proposte.
Intervenne per difendere l’associazione, in modo pacato ma fermo, anche quando – volendo sminuirmi – venni accusato di essere solo un perito (e non un laureato), riuscii a zittire chi scriveva a vanvera con pochi e chiari concetti.
La chiarezza e la fermezza nelle proprie convinzioni come pure la attenzione alle posizioni degli altri ne hanno fatto, per sempre, uno scienziato, una persona mite ma anche un militante.
Giorgio, ci mancherai.

Marco Caldiroli – anche a nome di tutto il Consiglio Direttivo di Medicina Democratica

Alcuni interventi sulla ns rivista indicativi dell’approccio e della sua chiarezza espositiva

PAG 113 – 114 FORTI
PAG 47 – 49 DOSSIER FORTI

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