LA DESTRA (LOMBARDA) NON SA COSA FA LA DESTRA … IN MEZZO I LAVORATORI E LE LAVORATRICI

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Leggiamo su Repubblica di oggi 19 maggio 2021 un articolo sulle mirabolanti iniziative dell’Assessore Letizia Moratti in merito alla sicurezza sul lavoro :

<< Letizia Moratti vuole introdurre anche in Lombardia un algoritmo che serva per individuare i cantieri più pericolosi e intensificare i controlli per combattere la piaga degli incidenti sul lavoro. «La direzione generale Welfare adotterà, quale strumento ordinario di vigilanza, un algoritmo che consentirà di individuare i cantieri maggiormente a rischio e di sottoporli prioritariamente a controllo — ha spiegato la vicepresidente e assessora regionale al Welfare, partecipando nell’aula del Pirellone alla cerimonia per la Giornata delle vittime degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali — . Questa iniziativa sarà condivisa con l’Ispettorato interregionale del lavoro per la Lombardia e sarà sottoposta anche a livello centrale».

I dati regionali dicono che nel 2020 sono state controllate 26.467 imprese per un totale di 53.597 verifiche. Moratti ha spiegato che «grazie all’anagrafe aggiornata dei cantieri edili possiamo individuare a priori e distinguere le imprese virtuose da quelle problematiche da sottoporre a più stretta sorveglianza».

Il metodo dell’algoritmo è già stato adottato in Veneto dieci anni fa, nell’ambito del Piano nazionale edilizia per individuare i cantieri a maggior rischio. L’algoritmo si avvale delle informazioni presenti del Sistema informativo della Prevenzione Impres@ (Informazione e monitoraggio prevenzione sanitaria) che raccoglie dal 2010 tutti i controlli effettuati dai servizi del Dipartimento di prevenzione delle Ats e i loro esiti. Il sistema serve per individuare le imprese e i cantieri che sono carenti in sicurezza, controllare il territorio con una più ampia copertura, migliorare l’efficienza della vigilanza, intervenire su obiettivi specifici e favorire un sistema integrato della prevenzione.>>

Come Tecnico della Prevenzione vorrei segnalare all’assessore che un algoritmo con lo stesso scopo è in uso agli operatori ATS della Lombardia da diversi anni e si chiama MO.RI.CA. (MOnitoraggio del RIschio nei CAntieri).

A titolo di esempio si veda Morica – Il Progetto Mo.Ri.Ca. , quello in uso da ATS è il risultato di diversi database in parte riservati quali quelli di impres@ e di  GECA (Gestione Cantieri – applicativo regionale per le notifiche preliminari dei cantieri) implementati proprio dalle attività degli operatori. MORICA, disponibile sui computer degli tecnici della prevenzione di PSAL delle ATS,  permette di associare a un dato cantiere le imprese previste in notifica e, in più, per ognuna di esse vi è una sorta di “pagella” che ne identifica il livello di “rischio” (in particolare violazioni pregresse) per permettere una scelta nei sopralluoghi che tenga conto di queste informazioni (non potendo controllare tutti i cantieri visto che lo stesso articolo di Repubblica ci ricorda che il numero degli operatori sono carenti ; “La stessa Regione ha ammesso la carenza: «Si è passati da 794 operatori del 2014 ai 683 del 2020», ha fatto i conti Moratti. Per le nuove assunzioni si attingerà ai 30 milioni di euro ricavati dalle sanzioni alle imprese. Verrà completata l’acquisizione prevista di 45 tecnici della prevenzione e di esperti con contratti di collaborazione (chimici, biologi, ingegneri)”.

Appunto, l’accordo del 2018 (a seguito della strage di lavoratori alla ditta Lamina di Milano – processo chiuso con patteggiamento ….) con i sindacati per l’assunzione di 45 operatori nelle ATS Lombarde si è chiuso in questi mesi con un sostanziale fallimento (le assunzioni effettive non sono andate oltre 1/4 di quelle previste) pur essendo a costo ZERO perchè alimentato dalle entrate delle sanzioni che i pochi operatori comunque “producono”. Ovviamente nel silenzio (anche dopo le ultime morti) dei sindacati firmatari di quegli accordi che si apprestano a firmare altri accordi farlocchi per dare un significato alla propria esistenza ma senza alcun reale sostegno nè ai lavoratori/lavoratrici esposti ai rischi nè ai servizi di prevenzione pubblici (fortunatamente ancora pubblici, se fossero in mano ai privati …….).

L’ennesima figura da cioccolatai dei vertici della Regione Lombardia che non conoscono quanto in essere nell’ente che sono chiamati a governare, comunque in buona compagnia, scendendo di grado, con i direttori generali delle ATS che spesso non conoscono chiaramente quali siano le attività delle Unità di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, tant’è che si permettono – come nel caso della ATS di Milano – di spostare parte degli operatori delle prevenzione dai loro compiti di vigilanza a quelli di rispondere al telefono per i “tracciamenti” (parliamo pure di tracciamento di carattere generale visto che non esiste alcun programma dedicato alla individuazione di focolai negli ambiti lavorativi, quando emergono lo fanno “spontaneamente” perchè oramai arrivati a numeri tali da essere visibili anche ai miopi).

Sempre nel totale silenzio dei sindacati dentro e fuori le ATS.

Il detto finora era riferito alla mano sinistra che non sa cosa fa la destra (o viceversa) ovvero il mancato coordinamento tra enti diversi o tra uffici diversi dello stesso ente, ora nemmeno chi è al vertice (pur con una platea di portaborse sicuramente lautamente pagati) conosce la realtà di ciò che governa …

Marco Caldiroli – Presidente pro tempore di Medicina Democratica e tecnico della prevenzione dell’ambiente e dei luoghi di lavoro

 

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