SENTENZA ISOCHIMICA PER GLI OMICIDI DA AMIANTO

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Quatto condanne a dieci anni di reclusione e ventidue assoluzioni nella sentenza del Tribunale di Avellino per le 33 morti da amianto alla Isochimica di Avellino “specializzata” nella bonifica dell’amianto delle carrozze ferroviarie negli anni ’70.

Il processo è durato quasi sei anni per arrivare alla sentenza di primo grado e tra i condannati vi sono dirigenti delle Ferrovie dello Stato “committenti” delle attività per disastro doloso, omicidio colposo, lesioni personali e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Tra gli imputati assolti due ex sindaci di Avellino.

 

Qui sotto il commento di Medicina Democratica Napoli

 

Medicina Democratica, con l’Aiea, Associazione Italiana Esposti al l’Amianto, pur apprezzando lo sforzo del Procuratore Cantelmo, nel portare a giudizio alcuni responsabili dell’isochimica e delle Ferrovie, si rammarica della lunghezza e tardivita’ del processo e del mancato ristoro delle lesioni causate ai lavoratori.
In appello ci saranno altre prescrizioni per la insufficienza e la inadeguatezza delle leggi del tempo e di oggi.
Resta il problema politico e la necessità di chiudere la vicenda Amianto con la consapevolezza che tutti, INAIL compresa, Ispettorati del lavoro,
Asl, Regione Comuni ecc. debbano procedere a difendere ambiente e lavoratori, cittadini e chiunque sia costretto a vivere con l’Amianto. Ci sono ancora sul territorio 60/70 milioni di tonnellate di Amianto che devono essere smaltiti in sicurezza.
Utilizziamo i fondi del PNNR per chiudere una volta e per sempre la questione Amianto. Non lasciamo però che anche quest’attività  di moderna resistenza resilienza sia affidata alla speculazione privata. Per l ‘Amianto siamo tutti responsabili e non possiamo affidare ai giudici problemi che sono più grandi delle loro capacità e possibilità. Medicina Democratica e Aiea presenti nel processo con lo studio dell’ avv. Bartolo g. Senatore(puoi anche non metterlo nel comunicato) rileva la tardivita’ è la lunghezza dei processi che sfociano puntualmente nella prescrizione e nella possibilità di pervenire a risarcimenti immediati in sede penale. Il problema è politico e va affrontato una buona volta per tutte. Sul territorio nazionale esistono 60 /70 milioni di tonnellate di Amianto che devono essere smaltiti in sicurezza. Si utilizzino le risorse del Pnrr anche per questo problema, non affidando le risorse a privati speculatori, ma a sicure strutture pubbliche.
Siamo tutti responsabili della permanenza sul territorio di questo disastro ambientale. La sicurezza è anche risparmio di vite umane e della compromissione della salute dei lavoratori. Medicina Democratica non si arrende e sarà vicino a quanti lavoratori e cittadini e comuni per liberare il Paese dall’Amianto.
Paolo Fierro – Vicepresidente di Medicina Democratica – Sezione di Napoli
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