In ricordo di Michele Michelino

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Ieri, 21 aprile 2022, è morto Michele Michelino a 73 anni (Casalpusterlengo 1949). Sono decine le lettere di ricordo e di sostegno che sono arrivate da parte di compagni e di amici che lo hanno conosciuto. In particolare di quelli che hanno condiviso con lui le lotte “di classe” per il diritto al lavoro e alla salute.

Non verrà dimenticato e continuerà ad essere seguito. Aveva indetto, come Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio, una manifestazione a Sesto San Giovanni (sede del Comitato e principale luogo delle sue lotte e iniziative) per il 30 aprile. Una scadenza che si ripeteva da anni e si ripeterà ancora in un luogo simbolo di Sesto, davanti a una lapide riferita ai morti sul lavoro:

Ecco il volantino da lui preparato:

: IN RICORDO DI TUTTI I LAVORATORI E I CITTADINI ASSASSINATI IN NOME DEL PROFITTO

CONTRO LE STRAGI IMPUNITE DI LAVORATORI

 Sabato 30 aprile 2022 alle ore 16.00

Presidio a Sesto San Giovanni, via Carducci ang. via Granelli

Come ogni anno, ormai dal lontano 1997, anche quest’anno manifesteremo, portando in piazza la rabbia delle vittime e la determinazione a continuare la lotta contro il capitalismo, un sistema economico-politico-giudiziario e sociale che ogni anno assassina migliaia di lavoratori per il profitto.

Ci incontreremo quindi alle ore 16 in via Carducci (terreno ex Breda) alla lapide posta dagli operai delle fabbriche sestesi nel 1997.

Non possiamo più tollerare che l’Italia continui a essere il paese delle stragi operaie e ambientali impunite (treni che bruciano, ponti che crollano, disastri ambientali, inondazioni, terremoti e altro ancora).

Nel 2021 sono stati più di 1.400 i lavoratori uccisi, nonostante il fermo della produzione causato dal Covid-19 Nei primi tre mesi di questo anno 2022 contiamo altre 280 vittime. E la causa è sempre la stessa: la mancanza di sistemi di sicurezza che porta ad un selvaggio sfruttamento. E, sempre, gli assassini, i padroni, continuano a godere dell’immunità nei nostri tribunali, perché NON E’ VERO che la legge è uguale per tutti.

In questo periodo in cui la guerra torna a far parte della nostra vita, ricordiamo che c’è da anni una guerra silenziosa di cui non si parla mai: quella dei capitalisti contro i lavoratori.

Gli operai e i lavoratori nel sistema capitalista non sono altro che carne da macello.

Per l’amianto, messo al bando 29 anni fa, contiamo ogni anno circa 6.000 vittime. Un’altra strage silenziosa e nascosta, che avviene nell’indifferenza e che non si fermerà perché l’amianto colpisce ad anni e anni di distanza.  In Italia sono ancora circa 370mila le strutture che contengono Eternit, comprese 2.400 scuole, 1.000 biblioteche e 250 ospedali e circa 300mila km. di tubature dell’acqua.

ROMPIAMO IL SILENZIO. BASTA MORTI PER IL PROFITTO.

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio

f.i.p.Aprile 2022 “

Michele aveva lavorato alla Pirelli e successivamente alla Breda come operaio in reparti nocivi e negli anni ha dovuto contare i morti in quelle fabbriche e più in generale nei luoghi di lavoro, in particolare quelli che erano stati esposti all’amianto. Gli ultimi anni di lavoro li aveva passati al comune di Milano, come manutentore.

La sua azione è stata sempre puntuale, precisa, senza tentennamenti e adeguata ai tempi e alle circostanze. La nascita e l’azione del Comitato da lui fondato insieme a tanti altri lavoratori, ne è la più viva testimonianza. Ed è in queste occasioni che l’ho conosciuto, in particolare sul tema della lotta contro l’amianto, della necessità di chiedere giustizia per i morti e per i malati ad esso esposti nei luoghi di lavoro ed anche in rapporto agli stessi, sul territorio. Si veda il volantino che contiene parole e frasi molto forti, ma al tempo stesso vere ed adeguate.

Michele metteva in rapporto i fatti con il sistema attuale, quello capitalistico, ma forse, con più precisione dovremmo dire, quello del profitto e naturalmente lo combatteva e combatteva. Difficile oggi ottenere dei risultati dentro un sistema che produce malattie (come il covid) e come gli infortuni e le malattie professionali mortali. Ma l’azione, l’organizzazione (si veda il Comitato) produce coscienza, crea ulteriore mobilitazione e iniziativa. Ed è da qui che si parte e si riparte.

Michele e il Comitato avevano assunto con noi (Associazione Italia Esposti Amianto e Medicina Democratica) la pratica di costituirsi parte civile nei processi a riguardo degli ambienti di lavoro e in particolare a riguardo agli effetti dell’amianto verso gli ex esposti, ma anche verso l’ambiente. Avevamo lo stesso avvocato. Michele era sempre presente alle udienze. Non c’era alla V sezione penale del Tribunale di Milano il 31 marzo contro la Pirelli, mi sono stupito, ma ho capito dopo il perché.

Andiamo in Tribunale per chiedere giustizia, una giustizia che sarebbe assicurata anche dalle leggi di questo sistema ma in teoria, perché in pratica non si smentisce, dal sistema giudiziario in tema di amianto escono prevalentemente prescrizioni e assoluzioni per i responsabili, a volte condanne, ma dopo lunghissimi tempi.

Non ci arrendiamo vogliamo che le leggi siano applicate, se mai adeguate, che vengano respinte le false tesi scientifiche che tendono a dimostrare che l’amianto non è così nocivo e che comunque non riguardava quel caso…

Ma come direbbe Michele ripartiamo ogni volta, andiamo avanti e la Manifestazione del 30ne è l’inizio vorrei dire di nuovo con Michele e in suo nome.

Fulvio Aurora – Medicina Democratica e Associazione Italiana Esposti Amianto

22 aprile 2022

Aggiungo personalmente alle note di Fulvio anche a nome di Medicina Democratica che Michele Michelino era una delle figure che fisicamente hanno rappresentato una generazione che, dopo la resistenza, ha avuto come obiettivo l’attuazione dei principi di quella lotta riversati nella nostra Costituzione repubblicana, una generazione che ha prodotto un balzo in avanti nei diritti sociali e dei lavoratori, dallo Statuto dei diritti dei lavoratori alla riforma sanitaria del 1978 che contiene, appunto, un approccio innovativo, rispetto a quello precedente, sull’azione per il diritto alla salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro.

Nello stesso tempo Michele appartiene a quel gruppo di persone, per citarne solo alcune, come Gabriele Bortolozzo (Porto Marghera); Nicola Lovecchio (Brindisi), Luigi Mara (Castellanza) che hanno promosso un approccio alle lotte dei lavoratori tale da farle uscire dai luoghi di lavoro per costruire, nello stesso tempo, la critica alla modalità capitalista della produzione di merci e l’ambientalismo scientifico.

Per questo il vicendevole rapporto con Medicina Democratica è stato coltivato dall’inizio del nostro percorso e abbiamo condiviso sia le lotte per la tutela della salute dei lavoratori e delle lavoratrici sia l’impegno per il riconoscimento delle responsabilità da parte di chi li ha esposti a sostanze tossiche “con l’aggravante del futile motivo : il profitto” (come scriveva il PM Felice Casson nel rinvio a giudizio dei vertici della chimica italiana nel processo di Porto Marghera).

Ci mancherà la tua chiarezza, la tua decisione e la tua infaticabile azione. Cercheremo di raccogliere al meglio il tuo testimone.

Marco Caldiroli – Medicina Democratica

 

 

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