No Inceneritore ENI a Fusina 21 gennaio 2023

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Comunicato stampa No Inceneritore Fusina (VE) 21 gennaio 2023

Inceneritore ENI: allerta massima, pronti alla mobilitazione

Dopo l’assemblea indetta dal Comitato di Malcontenta di giovedì scorso sul problema benzene, il Coordinamento No Inceneritore Fusina lancia la massima allerta alla popolazione di Venezia, della Riviera del Brenta, del Miranese e di tutta la cintura metropolitana sul progetto di ENI Rewind: “La costruzione di due nuovi forni per smaltire 190.000 ton/anno di fanghi tossici non può e non deve passare. E’ necessario che tutta la popolazione metropolitana prenda coscienza della pericolosità di questo progetto e si prepari a una stagione di forti mobilitazioni per sbarrare la strada sia a ENI che a Veritas. E’ già in cantiere la prima di una lunga serie di manifestazioni e di azioni”.

Secondo i comitati e le associazioni del Coordinamento il monitoraggio dei livelli di concentrazione del benzene effettuato dal Comitato Tutela Salute e Ambiente di Malcontenta è di fondamentale importanza, perché dimostra una volta di più e in modo clamoroso come tutta l’area metropolitana che si trova intorno a Porto Marghera è costantemente investita dalle emissioni degli impianti industriali.

L’inceneritore proposto da ENI destinato a smaltire i fanghi contaminati di tutto il Veneto, unitamente a quello di Veritas, rappresentano una minaccia pericolosissima per questo territorio che, pure continua a pagare a caro prezzo le conseguenze pesantissime di decenni di industrializzazione dissennata: “Con questi nuovi inceneritori (5 i forni previsti in totale) diventeremo una discarica di veleni a cielo aperto. – affermano alcuni esponenti del Coordinamento – I fanghi in particolare sono tra i rifiuti più tossici perché derivano non solo dai reflui domestici, ma anche da quelli industriali e artigianali. Le analisi dei vari depuratori regionali parlano chiaro: sono alte le concentrazioni di diossine, idrocarburi, PCB, metalli e soprattutto PFAS. Tutte sostanze che usciranno dai camini inquinando aria, acqua e suolo. A preoccuparci maggiormente sono proprio i PFAS, perché l’incenerimento di questi composti costituisce una vera e propria bomba ecologica e sanitaria. E’ assurdo e inaccettabile che dopo tutto quello a cui stiamo assistendo con il disastro ambientale causato dalla Miteni, ora la Regione Veneto, con la complicità in primis del Comune di Venezia, pensi di risolvere il problema creandone uno ancora più grande. La realtà è che accaparrarsi lo smaltimento di questi fanghi significa assicurarsi un business da decine di milioni di euro all’anno, che qualcuno vorrebbe barattare per 30 posti di lavoro e a scapito della salute di centinaia di migliaia di persone”.

I comitati stanno già studiando le carte per creare un primo fuoco di sbarramento nella fase di valutazione di impatto ambientale; un lavoro prezioso che sarà la base per i ricorsi che certamente arriveranno.

Ma il Coordinamento No Inceneritore guarda già oltre: “E’ nostra intenzione portare la discussione in tutti i Consigli Comunali dei vari Comuni metropolitani a cominciare da Venezia e Mira, dove i cittadini, comitati e associazioni dovranno avere diritto di parola. Ma è chiaro che la nostra risposta più forte sarà in termini di mobilitazione, e su questo versante ENI a Venezia ha già avuto qualche avvisaglia gli anni scorsi. Stiamo lavorando a una grande manifestazione che sarà convocata a breve scadenza, così come ad altre azioni mirate a sensibilizzare i cittadini e a promuovere il boicottaggio della multinazionale petrolifera”.

Stiamo poi valutando l’indizione di un grande referendum popolare autogestito, il cui esito siamo sicuri rappresenterà la bocciatura più sonora per questo progetto e per tutti quelli che lo sostengono, istituzioni, politici, sindacalisti e affaristi. Così è successo con il referendum sulla chimica e sulle Grandi Navi, così succederà anche per l’inceneritore di ENI. Siamo pronti a una lotta durissima e senza quartiere“.

Coordinamento No Inceneritore Fusina: Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Società della cura Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, FFF Venezia-Mestre, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Marghera Libera e Pensante, WWF Venezia, Comitato No Grandi Navi, Associazione Valore Ambiente, Associazione APIO onlus, Coordinamento associazioni ambientaliste Mares Mogliano, Associazione Progetto Nascere meglio Mestre, Casa del Popolo Cà Luisa, Movimento Decrescita Felice – circolo di Venezia- Movimento PFAS-Land- AVR Schio

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