Mail bombing al Presidente della Regione Lombardia

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Assieme alle altre realtà che hanno promosso la proposta di referendum sulla sanità per rafforzare la sanità pubblica e dare risposte ai cittadini/e sulle criticità attuali (liste d’attesa, mancanza di operatori, case della comunità non partite o partite parzialmente, invasione del privato e accesso sempre più diseguale alle cure) proponiamo, tra l’altro, una mail bombing nei confronti del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

Se ia nostra proposta di referendum non è fine a sè stessa ma quale strumento per dare voce ai cittadini/e che soffrono per la deriva e la distruzione del servizio sanitario regionale dalla arroganza delle posizioni della maggioranza è emerso anche un attacco alla democrazia e un assurdo rovesciamento delle colpe (siamo noi che metteremmo in pericolo la sanità e i diritti dei cittadini/e) come espresso nell’ordine del giorno approvato dalla maggioranza il 12.09.2023 e scaricabile qui.

Con il ricorso al TAR risponderemo punto punto agli aspetti tecnico-giuridici.

mettiamo a disposizione anche il testo dell’odg presentato dalle opposizioni che il Presidente del Consiglio Regionale si è rifiutato di mettere ai voti.

Se ci date una mano facciamo circolare tutte-i.

segreteria_presidente@regione.lombardia.it

Presidente Fontana,
in Lombardia ormai ci è stato tolto il diritto a curarci, con la sanità pubblica, in tempi dignitosi.
Sono insostenibili i tempi di attesa per l’accesso alle cure: per prenotare una mammografia, una semplice ecografia o una visita specialistica siamo costretti ad aspettare mesi e mesi.
Quello che sta accadendo a livello sanitario nella nostra regione, a livello ambulatoriale e anche nei pronto soccorso, sta mettendo a rischio la salute e il benessere di tutti noi lombardi ed è sotto gli occhi di tutti.
Non avete mai voluto investire sulla sanità territoriale e ora inaugurate case di comunità vuote.
State mettendo sotto pressione i professionisti della sanità perchè la carenza di personale si traduce in un carico di lavoro insostenibile per loro, che nonostante tutto provano a fare il massimo per garantire la qualità delle cure.
Non ci avete tolto solo il diritto di curarci in tempi dignitosi, oggi ci togliete anche il diritto di esprimerci sulle vostre scelte.
Presidente Fontana potrebbe spiegare il perché di questo colpo di mano? Avete paura di un momento democratico?


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