La conferma di una brutta notizia può essere utile per affermare il diritto alla salute: la nuova classificazione dello IARC per PFOA e PFOS

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Nella giornata di ieri, 30 novembre, alla udienza presso il Tribunale di Vicenza relativa al “processo Miteni” (contaminazione delle falde sotterranee e dei corpi d’acqua superficiali da derivati organici fluorurati : i PFAS) sono stati sentiti in controesame tre consulenti delle parti Medicina Democratica e ISDE : Marco Caldiroli, Edoardo Bai e Vincenzo Cordiano.

I temi trattati, dopo le rispettive relazioni presentate il 14 ottobre, riguardavano aspetti impiantistici e manutentivi, autorizzativi, il rapporto tra esposizione dei lavoratori e rilasci ambientali, le conoscenze tossicologiche sui PFAS (a catena lunga come PFOA e PFOS e i “sostituti” a catena corta come GENX e C6O4), la “non” completezza delle indagini epidemiologiche fin qui svolte e i risultati.

Pochi giorni prima, il 27.11, è stato sentito Philippe Grandjean, Professore di Medicina Ambientale presso l’Università della Danimarca Meridionale, all’Università di Boston e ad Harvard,  ritenuto il massimo esperto mondiale degli effetti sulla salute dei PFAS e consulente, tra l’altro, dell’Agenzia Europea degli Alimenti (EFSA).

Le sue conclusioni sono state che, per i meccanismi di persistenza di queste sostanze nell’organismo sono da considerarsi come “il nuovo amianto” in quanto non provocano danni acuti ma a lungo termine.

Qui il comunicato delle Mamme NOPFAS sulla sua audizione

comunicato nopfas

A conferma della posizione del Prof. Grandjean come dei dottori Edoardo Bai e Vincenzo Cordiano nella stessa giornata l’Agenzia Internazionale sul Cancro dell’OMS (IARC).

Il PFOA era stato valutato in precedenza dallo IARC nel 2014 concludendo, allora per una classificazione come cancerogeno 2B ovvero “possibile cancerogeno per l’uomo”, con la nuova valutazione la classificazione passa a cancerogeno di gruppo 1 “cancerogeno certo per l’uomo”.

Il PFOS non era stato ancora valutato da IARC, ora viene classificato come cancerogeno 2B “possibile cancerogeno per l’uomo”.

Il comunicato dello IARC e la nuova monografia 135 in fase di pubblicazione indicano anche le evidenze rispetto a specifici tumori umani.

Qui la nota dello IARC

Le monografie IARC valutano la cancerogenicità dell’acido perfluoroottanoico (PFOA) e dell’acido perfluoroottansolfonico (PFOS) – IARC (who.int)

Qui maggiori dettagli dal sito di Lancet

https://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(23)00622-8/fulltext

Queste nuove valutazioni confermano la estrema tossicità di queste due sostanze, oramai uscite dalle produzioni, e da elementi utili per incalzare i responsabili dell’inquinamento e dell’esposizione alle persone per il sito di Trissino come in ogni altra realtà che ha utilizzato queste sostanze, a partire dalla Solvay di Spinetta Marengo (AL) ma soprattutto chiama i responsabili tecnici e politici, nazionali ed europei, ad intervenire nei confronti di tutta la “famiglia” dei PFAS ovvero dei loro sostituti ancora utilizzati (a Trissino-Miteni negli ultimi anni di produzione a Spinetta Marengo attualmente con una autorizzazione rilasciata nel 2021 per un incremento nel loro impiego per la produzione di polimeri fluorurati).

E’ indispensabile che gli strumenti normativi a disposizione (in particolare il sistema di “autorizzazione” previsto dal regolamento REACH che permette di arrivare al divieto di immissione sul mercato europeo) siano velocizzati e rafforzati comprendano anche le sostanze similari oggetto di intervento normativo altrimenti i fabbricanti “approfitteranno” del periodo tra la registrazione di una nuova molecola (basta cambiare posto a un elemento o inserirne uno nuovo a una molecola preesistente) e l’emergere di effetti tossici per poter lucrare e contemporaneamente esporre lavoratori e popolazioni impunemente. Nel campo dei PFAS è sempre più evidente, anche ai soggetti istituzionali, che le indispensabili alternative si trovano al di fuori della chimica del fluoro. Per questo l’azione dei soggetti dell’esperienza deve continuare ad essere incalzante.

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