Verso il 7 aprile 2024, il secondo documento di lavoro europeo

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DOCUMENTO DI LAVORO- foglio 2

 

La salute prima del mercato… … Cambiamo l’Europa!

Vogliamo un’Europa che protegga la popolazione e il personale dalle derive commerciali determinate da chiare scelte politiche

Per la nostra salute, proteggere la popolazione e il personale dalle derive commerciali, poiché la salute e la protezione sociale sono beni comuni e non sono in vendita !

 Le derive commerciali

La riduzione o il congelamento delle spese pubbliche per la salute (e il sociale) hanno un impatto sui salari, i rimborsi, i livelli di investimento (infrastrutture, attrezzature, …)

E quando il settore pubblico si ritira, il settore privato a scopo di lucro si sviluppa, aprendo la porta a una medicina a due velocità.

  • Si vedono quindi emergere le derive commerciali.
  • I subappalti che riguardano soprattutto i servizi sanitari (ad es. servizi di pulizia, sicurezza, informatica, ristorazione, ecc.) ma anche tutto il settore medico-tecnico (laboratorio, RX, …)
  • la privatizzazione che può essere formale (modifica della forma sociale) o meno (fusioni, partecipazioni, privatizzazione di un servizio pubblico o di un’azienda pubblica, partenariato pubblico-privato…)
  • l’aumento delle spese correnti con la parte personale del beneficiario che aumenta per le cure, i farmaci, le ospedalizzazioni… ciò che consente lo sviluppo delle assicurazioni private
  • la privatizzazione degli edifici, delle strutture, delle attrezzature, …
  • l’uso di meccanismi di aumento della concorrenza fra i fornitori di servizi e/o rispetto ai livelli di qualità del servizio. Sono i “buoni servizio” (per cure personali e servizi domiciliari) : budget personali (in particolare nel settore dell’assistenza alle persone con disabilità o perdita di autonomia), l’introduzione di premi speciali per avere un servizio di migliore qualità e un accesso più rapido ad esso.
  • Il new management cioè l’uso di metodi di gestione del settore privato come la selezione dell’offerta più economica a scapito della qualità, l’introduzione di indicatori di performance e di rapporti di qualità, il confronto di mercato (“benchmarking”…)
  • il dumping sociale si amplifica attraverso la concorrenza tra le istituzioni sanitarie. Il quadro normativo si sgretola e il personale diventa una variabile di adattamento in termini di numero e costo, dato la parte che rappresenta nel bilancio.

 Chi ci guadagna con la commercializzazione ?

Le spese per la salute sono più elevate in un sistema commerciale come negli Stati Uniti, dove il 16,6% del PIL è dedicato all’assistenza sanitaria, a differenza di un sistema ancora prevalentemente pubblico e/o non commerciale come in Francia (11,9% del PIL), in Belgio (10,9% del PIL), in Spagna (10,5% del PIL), in Italia (9% del PIL) o in Irlanda (6,1% del PIL)[1].

Negli Stati Uniti, la spesa sanitaria pro capite è abnorme se comparata alla « performance » (in termini di aspettativa di vita, morbilità, …) che invece è paragonabile a quella di un paese emergente!

Il controllo del privato su vaste parti dell’offerta sanitaria indebolisce ulteriormente l’integrazione delle politiche di sanità pubblica. La presa in considerazione dei determinanti della salute diventa impossibile poiché è necessaria una redditività immediata e un ritorno sull’investimento.

Gli operatori pubblici hanno subito pienamente la crisi del Covid e ne escono indeboliti, mentre gli operatori privati sono stati in gran parte preservati.

I trattati di libero scambio e investimento dell’Unione Europea con altri Stati nel mondo impongono la liberalizzazione dei servizi. Questi trattati permettono sia di garantire investimenti commerciali nei segmenti redditizi dei servizi sanitari sia di proteggere i monopoli.

La finanziarizzazione del sistema sanitario in Europa ha portato alla concentrazione di trust privati europei operanti in tutto il mondo che a loro volta portano ad un aumento della pressione verso la privatizzazione della salute nei paesi del Sud.

Le nostre priorità

  • Rivedere le direttive relative ai servizi e ai mercati pubblici applicando rigorose regole sulla qualità e sull’accessibilità, escludendo completamente gli operatori commerciali per tutti i settori essenziali per la salute e il benessere.
  • Richiedere clausole sociali, condizioni di lavoro e ambientali negli accordi di libero scambio che rispettino i determinanti sociali della salute.
  • Preservare la protezione sociale dagli appetiti delle assicurazioni private a scopo di lucro. I sistemi sanitari devono essere finanziati esclusivamente da una protezione sociale pubblica
  • Consentire agli operatori pubblici di mantenere nella sfera non commerciale l’insieme dei servizi logistici, nonché i prodotti, i servizi e le attrezzature essenziali per un servizio sanitario di qualità (farmaci, ricerca, attrezzature mediche, protesi, ecc.).

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[1] Fonte : statistiche OCSE relative all’anno 2022 pubblicate nel 2023

20230907 Campagna Rete Foglio 2-IT

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