Bruciare i grassi animali : una pessima idea

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IMG_6294-300x199La pioggia di incentivi (economici e di semplificazione procedurale) per fonti rinnovabili fasulle ha “benedetto” anche i SOA (sotto prodotti animali – rifiuti dalla macellazione/trasformazione di animali) ed in particolare quelli di prima categoria (ovvero quelli a maggiore rischio sanitario, ricordate “mucca pazza” ?).

Allora la soluzione fu il coincenerimento nei cementifici, questi lucrarono per un po’ di anni, finiti i sussidi perché i regolamenti europei introdussero modalità di trattamento alternative, senza combustione, quasi tutti i cementifici li abbandonarono.

Nel frattempo però l’Unione Europea (direttiva sulle fonti rinnovabili di energia elettrica) introduce le biomasse tra le fonti rinnovabili e include anche i rifiuti urbani e industriali per la parte biodegradabile (es. cellulosici come carta, cartone, legno). L’Italia aggiunge incentivi economici, velocità autorizzative e ostacoli alla possibile opposizione agli impianti anche da parte degli enti locali.

Le controversie locali sono numerose (in particolare in Emilia Romagna) a titolo d’esempio alleghiamo delle osservazioni presentate contro il progetto di uno di questi impianti (a Parma) nel 2012, l’impianto, ad oggi, NON è stato realizzato.

Ma ora appare all’orizzonte anche un rischio ben maggiore ovvero quello che i sottoprodotti animali (e i prodotti derivati anche di prima categoria) siano “nobilitati” a combustibili da biomassa (allegato X parte quinta dlgs 152/06) con una (quasi) piena libertà di utilizzo e comunque con standard impiantistici ed emissivi ben diversi da quelli necessari (a livello di impianto di incenerimento per rifiuti).

Il provvedimento è equivalente alla creazione del CSS (Combustibile Solido Secondario) che, superando in volo il vecchio CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti), nel 2013 è stato nobilitato a combustibile da biomassa (ancorché utilizzabile solo in cementifici e in centrali termoelettriche).

Il Consiglio di Stato ha dato un parere sostanzialmente favorevole alla proposta del Ministero dell’Ambiente.

Appena verrà emesso il decreto valuteremo come opporci a questo regalo ai produttori di salumi e bistecche (oggi la maggior parte dei SOA vengono trattati per produrre alimenti per animali d’affezione – pet food).

Alleghiamo, per chi vuole approfondire, la scansione di un articolo apparso sul numero 219-221 di Medicina Democratica che fa il punto della situazione nazionale (prima che si sapesse della nuova iniziativa del ministero), un comunicato di Medicina Democratica e ISDE su una puntata di Report in cui veniva incensato un imprenditore che proponeva un impianto alimentato a SOA (senza dare modo di replicare) e il recente parere del Consiglio di Stato sull’argomento.

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