LA PRASSI INAIL: NON RICONOSCERE LE MALATTIE PROFESSIONALI, UNA DENUNCIA DA ORISTANO

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Riportiamo la lettera all’Ordine dei Medici del Dr. Francesco Carta di Medicina Democratica contro la prassi INAIL di respingere “di default” le richieste di riconoscimento di malattie professionali, in particolare asbesto correlate.

Una pratica indegna di un istituto a valenza pubblica che lucra sui contributi dei lavoratori senza dar corso ai riconoscimenti, una conferma in più della giustezza della previsione della riforma sanitaria del 1978  inerente il passaggio di tali competenze dall’INAIL alle USSL. Un passaggio mai attuato e di cui sono evidenti le conseguenze negative per i lavoratori (ma i sindacati pensano ad altro … alla sanità integrativa privata da inserire come “conquista” contrattuale !).

I medici dell’INAIL che si prestano a questa prassi rispettano la deontologia professionale e il giuramento di Ippocrate  ???

In allegato la lettere intera comprensiva di note.

 

All’Ordine Nazionale dei Medici, Roma
All’Ordine Provinciale dei Medici di Oristano
p.c. alla FIMMG (Federazione Italiana Medici Medicina Generale)
Roma, Regione Sardegna, Oristano

Oggetto: riconoscimento del mesotelioma pleurico tra le malattie professionali incluse nella Lista I.

Il sottoscritto Dr. Francesco Carta, medico di Medicina generale, iscritto all’Ordine dei medici di Oristano, ritiene doveroso chiedere l’intervento degli Ordini dei medici a livello nazionale e provinciale sui problemi di etica e deontologia medica in merito alle numerose pratiche di malattia professionale respinte dall’INAIL, anche in casi di documentata e comprovata correlazione tra occupazione lavorativa, mansioni svolte, esposizione a sostanze nocive e cancerogene (specie amianto) e patologie tumorali di origine professionale.
Il 23 maggio del 2014 il sottoscritto compilò la prima certificazione medica di malattia professionale e la relativa denuncia allo SPreSAL di Oristano per un paziente (N.S., operaio dell’ex Alfa Romeo) affetto da mesotelioma pleurico maligno di tipo epitelioide. Tale patologia gli fu riscontrata e certificata il 26/11/2013 presso l’Ospedale San Paolo di Milano, dove l’assistito era stato ricoverato.
Il lavoratore era residente in Lombardia dal 1971 al 1995 e una volta pensionato trasferì la propria residenza in Sardegna. Il Sig. N.S. morì il 25/07/14, a causa del mesotelioma pleurico.
I Medici del lavoro del Centro Operativo della Regione Sardegna (COR Sardegna-Registro Mesoteliomi) effettuarono le loro indagini, verificarono l’anamnesi e certificarono l’esposizione lavorativa alle fibre di amianto presso l’ex Alfa Romeo, dove l’operaio lavorò per 24 anni. Giunsero alla conclusione che la patologia tumorale (mesotelioma pleurico), che causò il decesso dell’assistito, fosse correlata alla sua mansione lavorativa.
L’esposizione lavorativa alle fibre di amianto fu inoltre certificata dal Registro Mesoteliomi dalla Regione Lombardia in data 14/12/15, con dettagliata relazione.
Si venne inoltre a conoscenza, da notizie di stampa facilmente reperibili da chiunque su internet, del procedimento penale avviato presso il Tribunale di Milano (a seguito di numerosi casi di mesotelioma a carico di operai della suddetta azienda) ai danni del gruppo FIAT-ALFA Romeo, procedimento in cui INAIL si è costituita parte civile.

Il mesotelioma pleurico è inserito nella Lista 1, gruppo 6, delle malattie professionali INAIL, tra le «malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità» .
Si tratta pertanto di un caso di:
a) diagnosi certa: mesotelioma pleurico maligno.
b) esposizione professionale ad amianto certa e documentata da strutture pubbliche della Lombardia e della Sardegna.
c) Periodo di esposizione: 24 anni.

L’INAIL di Oristano respinse il riconoscimento di malattia professionale in prima istanza e dopo la collegiale, con le seguenti motivazioni:
– «La documentazione acquisita è insufficiente per esprimere un giudizio medico-legale. La pratica pertanto viene archiviata» ;
– «Per il decesso dell’assicurato non può essere riconosciuto il diritto alla rendita a superstiti in quanto la morte non è riconducibile all’evento» ;
– «[…] essendo i prodotti indicati costituiti da agglomerati perfettamente compatti non sottoposti ad alcuna lavorazione, il personale non era esposto a rischio […] non accoglie l’istanza per esiti mortali, in quanto, non è provato in modo specifico il rischio di esposizione alle polveri di amianto» ;
– «Valutata l’opposizione da lei presentata e riesaminati gli atti in possesso di questo Istituto, sotto il profilo sanitario, si ritiene che non siano state presentate motivazioni tali da giustificare la modifica del giudizio precedentemente espresso» . Questa posizione viene confermata da altra comunicazione emessa lo stesso giorno a seguito di collegiale medica: «la documentazione acquista è insufficiente per esprimere un giudizio medico-legale. La pratica pertanto viene archiviata» .

Il mesotelioma pleurico maligno è una neoplasia a prognosi infausta, connessa all’inalazione di fibre di asbesto (amianto). Il legame tra la condizione lavorativa del Sig. N.S. ed il mesotelioma da lui contratto è stato certificato da:
• Il Registro dei mesoteliomi della Lombardia, parlando di diagnosi certa di mesotelioma maligno e di certa esposizione ad amianto nel luogo di lavoro .
• Il Centro operativo della Regione Sardegna, con sede a Cagliari, per il tramite anche dello S.Pre.SAL della ex ASL di Oristano, dichiarando le mansioni svolte dal lavoratore come meccanico motorista, addetto alle prove dei motori sul banco, che lo portarono ad utilizzare macchine quali smerigliatrice, tornio e saldatrice.

Spesso l’INAIL respinge le domande di malattia professionale chiedendo pretestuose prove alle vedove ed ai superstiti, che si vedono costretti a ricorrere in tribunale per avere riconosciuto un loro diritto. Le statistiche indicano che solo il 30% degli aventi diritto ricorre in Tribunale, mentre il 70% abbandona.

A seguito dell’intervento di AIEA (Associazione Italiana esposti Amianto) e altre associazioni, la Direzione Nazionale dell’INAIL ha disposto il riesame della pratica del Sig. N.S. e il riconoscimento della malattia professionale.
Gli eredi hanno ricevuto varie comunicazione dall’INAIL di Oristano sulla liquidazione indennità e rimborso spese , sul diritto alle prestazioni aggiuntive a carico del Fondo Vittime Amianto , sul riconoscimento del decesso dell’assicurato in conseguenza dell’evento indicato , sul diritto all’erogazione della prestazione aggiuntiva a carico del Fondo Vittime Amianto «in relazione a patologia asbesto correlata che è stata causa o concausa del decesso» , sulla «costituzione della rendita a favore del superstite, a seguito di opposizione» .
Il caso si è risolto positivamente solo in via straordinaria.

La Certificazione Medica di Malattia Professionale fu redata il 23/05/2014.
All’INAIL di Oristano sono stati necessari tre anni per riconoscere la malattia professionale ad un ex operaio, esposto all’inalazione delle fibre di amianto per 24 anni e deceduto per mesotelioma pleurico, malattia inserita nella tabella I.
Questa situazione non è più accettabile.
Cerchiamo di imparare dagli errori.

Il caso del sig. N.S. pone delicati problemi di etica e di deontologia medica.
Allo stato delle conoscenze scientifiche ed epidemiologiche è ormai dimostrata la correlazione tra mesotelioma pleurico ed esposizione lavorativa all’amianto.
Il mesotelioma pleurico e le altre malattie professionali meritano una diversa attenzione da parte dell’INAIL di Oristano.

In qualità di medico iscritto all’Ordine di Oristano e certificatore di malattia professionale, chiedo l’intervento degli Ordini dei Medici per favorire ed ottenere un più attento comportamento dei sanitari e dell’INAIL nei confronti di questa patologia e delle altre malattie professionali, per favorire lo scambio di informazioni tra i colleghi, mettere a confronto le diverse esperienze e le informazioni scientifiche e professionali. L’Ordine dei Medici di Oristano, in collaborazione con lo S.PreSAL, ha organizzato diversi corsi di aggiornamento e iniziative per favorire ed estendere le conoscenze nel campo delle malattie professionali, ultimo il bellissimo corso del 1/12/17 su “Le malattie professionali e lavoro correlate: le neoplasie professionali-obblighi certificativi dei medici”. Nonostante l’impegno dell’Ordine di Oristano e dello S.Pre.SAL con i medici dell’INAIL non c’è alcuna comunicazione, come non appartenessimo allo stesso Ordine Professionale.

Come medici siamo tenuti al rispetto del Codice di deontologia professionale e al giuramento di Ippocrate sottoscritto da ciascuno di noi: «giuro di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l’indipendenza della professione» .

Oristano 05/12/2017 Dr. Francesco Carta
Medico di Medicina Generale

Mittente: Dr. Francesco Carta
Via Toscanini, 7
09170 Oristano

 

 

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