MEDICINA DEMOCRATICA PUNTUALIZZA SULLE FALSITA’ E LE DENIGRAZIONI PROVENIENTI DA RETE AMBIENTALISTA

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MEDICINA DEMOCRATICA PUNTUALIZZA SULLE FALSITA’ E LE DENIGRAZIONI PROVENIENTI DA RETE AMBIENTALISTA

La lettura delle numerose “news” provenienti da Lino Balza alias “Rete Ambientalista”, con il supporto di Barbara Tartaglione, dedicate alla attività di Medicina Democratica è da raccomandare per i cultori di come la sinistra sia in grado di autodistruggersi e di come a furia di ripetere falsità (senza alcuna possibilità di contraddittorio) si tenti di farle diventare verità.
Innanzitutto va chiarito che Rete Ambientalista non ha nulla a che fare con Medicina Democratica e non ha alcun titolo né per commentare, né per presentare “alternative” alle posizioni di Medicina Democratica e, tanto meno, per divulgare falsità, affermazioni denigratorie e ingiuriose nei confronti della associazione e dei suoi esponenti finalizzate esplicitamente a privare di “prestigio” Medicina Democratica stessa (v. newsletter del 14.05.2018).
La perseveranza con cui questi messaggi denunciano le peggiori nefandezza di Medicina Democratica sarebbe ben più utilmente impiegata contro i veri avversari dell’ambiente e della tutela della salute.
Le categorie preferite da Lino Balza e Barbara Tartaglione, a seconda del momento, sono quelle della “innovazione” (“modifica genetica” della associazione) ma nel contempo della conservazione (rispetto alle loro proposte), della antidemocraticità delle decisioni interne (accusa fatta da chi non partecipa da quasi due anni ai direttivi, ai convegni e ai congressi di Medicina Democratica) e, soprattutto, del “tradimento” (delle origini, dello Statuto e della democrazia interna).

La questione giustizia e le sentenze Solvay (Spinetta Marengo)
Nella news del 22.06.2018 la Rete Ambientalista accusa Medicina Democratica di essere prona (anzi complice) della “giustizia di classe” per diversi motivi: ci si accontenta della condanna per colpa e non per dolo, non si tutelerebbero le altre parti civili, non è stata appellata la prima sentenza che ha condannato alcuni dirigenti per disastro e per danno ambientale. Il tutto finalizzato a “far cassa” nei procedimenti penali per sé e per i propri legali.
Il nostro commento alla sentenza di appello è questo

CHIAREZZA E DETERMINAZIONE AL PROCESSO SOLVAY DI SPINETTA MARENGO (AL)

Sentenza d’appello per l’inquinamento delle falde per colpa di Solvay a Spinetta Marengo

Sentenza d’appello Solvay di Spinetta Marengo, un bicchiere mezzo vuoto … o mezzo pieno

Medicina Democratica non si è mai illusa di poter utilizzare le aule giudiziarie per costruire una “giustizia proletaria” in sostituzione delle lotte nelle fabbriche e nei territori, ma ha, concretamente, negli ultimi venti anni e più, cambiato la giurisprudenza su diversi aspetti (amianto, cancerogeni in primo luogo) per tutelare quelle che erano già state vittime. Ogni volta che vi erano le condizioni la scelta di andare in giudizio è stata legata alla presenza sul territorio di realtà di Medicina Democratica o di altre associazioni (AIEA, CUB,COBAS, comitati locali, ecc) attive sul tema oggetto del procedimento, cercando ogni volta di utilizzare il dato processuale per le azioni sul territorio (in questo, certo, è importante la presenza di realtà locali della Associazione che non sono però indipendenti: l’associazione è unica e parla con i suoi organi statutari, assemblea e direttivo). Il ruolo di Medicina Democratica è comunque diverso, quale ente esponenziale, rispetto a quello di singoli parti civili individuali danneggiate dalla condotta a processo. Questa “linea” è stata chiaramente impressa da Luigi Mara, impropriamente citato dalla Rete Ambientalista, che rispose il 30.04.2016 in questo modo ai rilievi di Lino Balza e Barbara Tartaglione come già riportato nella nostra rivista.
PAG XX – XX DOSSIER Aurora Duca

La diatriba sulla qualificazione di imputazioni per dolo o per colpa è un falso problema, non è l’entità della pena ma l’erogazione (e la certezza) della pena che possono fungere da elementi di dissuasione sia nei reati ambientali che in materia di sicurezza sul lavoro.
L’ex PM Guariniello, in relazione alla sentenza di Cassazione sul processo Eternit dichiarò che ““Schmidheiny sarà processato e il procedimento va avanti. Il dolo e la colpa non è così determinante, conta che questi processi si continuino a fare, si possono e si devono fare. “ (v. https://giustiziapervittimeamianto.wordpress.com/tag/omicidio-doloso/) . Anche Guariniello è da mettere nell’elenco dei “traditori”….?. Non sempre ha appellato sentenze (è il caso dell’Eternit) come non sempre lo ha fatto Medicina Democratica (prima di Solvay, per esempio, nel caso del Petrolchimico di Mantova, conclusosi con sentenza di condanna parziale). Nel caso Eternit è invece stata parte civile fino alla Cassazione in quasi totale solitudine, con l’eccezione dell’INAIL che non ci risulta essere un “campione” nella tutela delle vittime (come dimenticare poi la storica vicenda processuale della ThyssenKrupp, dove Medicina Democratica risulta essere l’unica parte civile costituita, a fronte del ritiro di tutti gli altri enti e parti civili persone fisiche). Nel processo c.d. “Ausimont-Solvay” Medicina Democratica ha deciso di non proporre appello, in quanto l’unico soggetto legittimato, per legge, a chiedere la riqualificazione del reato è e resta il Pubblico Ministero. Tale scelta (validata dalla maggioranza del direttivo) affonda le sue radici nella ratio legislativa e definirla come un tradimento della storia del movimento non ha alcun fondamento fattuale e giuridico. Le motivazioni e le nostre posizioni in proposito sono visibili nei seguenti link.

Medicina Democratica Onlus e il processo d’appello per disastro contro Solvay di Spinetta Marengo

Processo d’appello Solvay di Spinetta Marengo : continua l’impegno di Medicina Democratica parte civile

Inoltre Medicina Democratica con il proprio difensore (l’avv. Laura Mara) ha continuato, anche in appello, a rappresentare tutte le sue parti civili. Lino Balza, che non ha revocato il mandato all’Avv. Laura Mara (presso lo studio della quale non è mai stato notificato alcun atto di dismissione dell’incarico a suo tempo conferito, come invero prescrive la legge), si è presentato con un suo legale alla prima udienza dell’appello senza alcun avviso in proposito. Di più lo stesso Lino Balza, in proprio, non ha appellato la predetta sentenza. Il contributo dato da Lino Balza e dal suo legale nel processo è esclusivamente quello qui riportato

Processo Solvay – Udienza 7 marzo 2018: Medicina Democratica prende le distanze e si dissocia dalla posizione di Lino Balza

Per inciso, scrivere su un blog delle cronache personali sulle udienze, riportarle in un libro o presentare personalmente una “memoria” non hanno alcuna valenza né alcun peso nel processo penale e civile (perlomeno in quello vigente attualmente ma forse Rete Ambientalista ha in mente nuove forme di processi). Come noto, la difesa personale sussiste solo per le cause avanti il Giudice di Pace per importi non superiori alle 1.100,00 euro, oppure nel rito del lavoro per cause di valore non superiore ai 129.11 euro. Ergo: presentare una “memoria” personalmente senza l’avallo del proprio difensore addirittura in Corte d’Assise d’Appello è giuridicamente definibile come tamquam non esset (di nessun pregio, come direbbe Luigi Mara).
Che MD sia complice della “giustizia di classe” è palesemente falso per chi conosce la nostra azione in modo diretto, basti ricordare, da ultimo, la determinazione con cui abbiamo appellato sentenze assolutorie nel campo dell’esposizione dell’amianto (Breda, Tosi, Pirelli, Alfa Romeo, Fibronit, Marina Militare) e, nel caso dei morti presso la Centrale Termoelettrica Enel di Turbigo, in solitaria (senza che il Pubblico Ministero appellasse, altro “traditore” ?) e l’importante risultato raggiunto in Cassazione per una di queste vicende, con una inversione di tendenza fondamentale:

Comunicato di Medicina Democratica e AIEA sulla importante sentenza della Cassazione per l’amianto all’ENEL di Turbigo

Il dissenso è legittimo ma non può divenire denigrazione e non rispetto dei ruoli previsti dallo Statuto tantomeno facendo passare per posizioni di Medicina Democratica posizioni che sono personali.
lettera a balza e tartaglione
lettera a balza e tartaglione esposto pfoa alessandria firmata

Le false accuse sui bilanci di Medicina Democratica

Lino Balza (ex socio di MD) e Barbara Tartaglione hanno – a posteriori e senza partecipare alla discussione – contestato i bilanci e le modalità stesse della discussione inventandosi obblighi statutari inesistenti e mettendo in discussione la regolarità della discussione e delle decisioni nonché il loro contenuto.
La denigrazione sul tema è iniziata ben prima cercando di spaventare i soci sulle loro responsabilità e continuando ad affermare il “tradimento” alle caratteristiche di Onlus che ci siamo dati dal 2003.
Si è risposto puntualmente anche in proposito alle false indicazioni di perdita, da parte dell’associazione, delle caratteristiche di Onlus per divenire un ente commerciale e una “specie di studio legale e di consulenze private” (scambiando il sostegno anche tecnico che diamo a decine di comitati locali come “consulenza privata”: il manicheismo porta al rovesciamento della realtà). Tutto ciò invano, le accuse si ripetono identiche

risposta a lino balza su bilancio 2016

La proposta di bilancio consuntivo (inclusa di tutti i movimenti bancari per una piena tracciabilità) è stata inviata ai soci ben più di un mese prima dell’assemblea come chiaramente individuabile nel verbale dell’assemblea del 22.04 e del 19.05.2018.
In quella sede sono stati discusse e bocciate le proposte di modifica dello Statuto con le motivazioni indicate nel verbale, due proposte erano semplicemente contrarie allo statuto e alla normativa (non esistono Onlus “fondate sulle sezioni”, e la proposta presentata avrebbe cancellato il principio basilare di “una testa un voto”), l’altra introduceva delle rigidità (referendum su “argomenti” non meglio specificati senza modalità fattibili) e delle previsioni (per il finanziamento delle attività delle sezioni) inferiori a quelle decise negli ultimi due bilanci preventivi. E’ tutto nel verbale sul quale chiunque può farsi una idea diretta della discussione e delle decisioni

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Per inciso : l’autofinanziamento di Medicina Democratica pur non essendo elevato esiste ed è sparso in diverse voci del bilancio (in particolare nelle voci relative alle donazioni), nessuno ha mai chiesto di rendicontarlo a parte.
autofinanziamento 2017

Meritano un accenno ulteriore le critiche rivolte alla “grandeur” europea (1.000 euro per partecipare a un ufficio a Bruxelles assieme a reti di diversi paesi): i nostri critici non si sono accorti che da tre anni Medicina Democratica partecipa alle iniziative contro la privatizzazione della sanità, che come giornata di riferimento europeo è il 7 aprile, né si avvedono che il ruolo delle istituzioni europee sui servizi sanitari è fondamentale anche se indiretto

7 aprile 2018 – Iniziative in tutta Italia e in Europa per denunciare la commercializzazione della salute e sostenere i servizi sanitari pubblici

Per loro è meglio aspettare che i cittadini siano privati di un servizio sanitario nazionale (cui tanto ha lottato MD negli anni ’70) e (ancorchè sempre meno) universalistico sostituendolo con mutue private, anziché cercare di evitarlo premendo sulla fonte delle decisioni. Per loro è forse meglio attendere di esserne privati un pezzo alla volta e poi, aperti gli occhi di fronte alla sua distruzione, fare tanti comitati locali per chiederne il ritorno.
Ci spiace anche per le false accuse ingiuriose rivolte a Vittorio Agnoletto, che ha mostrato la sua disponibilità a seguire in modo continuativo la campagna che stiamo organizzando contro la privatizzazione della sanità attuando quanto emerso dal nostro congresso.

Documento finale del IX Congresso di Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute Onlus

Tra cyberbullismo e stalking
Rete Ambientalista continua, dalla sua nascita, a divulgare commenti denigratori sulle iniziative e le decisioni di Medicina Democratica. I toni e i modi non sono quelli di una espressione di legittimo dissenso ma tendono a mettere in cattiva luce l’Associazione con argomenti risibili, infondati e calunniosi incluso, da ultimo, insinuare che i verbali delle ultime assemblee non sono veritieri.
Da ultimo, a conferma di quanto sopra, nel messaggio “a tutti i soci tramite rete ambientalista” (14.06.2018) di Lino Balza dopo aver criticato a vanvera lo “sconcertante livello di democrazia e partecipazione” e i contenuti del bilancio consuntivo, si arriva ad “avvertire” in questo modo “PS quanto sopra per ora è stato riservato ai soci non sordi ed orbi ma, mi sa, che quanto prima, opportunamente integrato, diventerà pubblico urbi et orbi”.
Non siamo preoccupati, è tutto documentato (incluse le presenze alle assemblee) e deciso con le modalità previste dal nostro Statuto come ben sanno tutti coloro che, anche non condividendo tutte le decisioni prese, partecipano alle riunioni degli organi statutari (assemblea e direttivo).
Una tale visione e pratica della “lotta” per far valere quelle che si credono delle ragioni è sconcertante e rasenta, se già non è oltre, la calunnia. Beffardo è poi l’incipit dei loro messaggi che si autoqualificano come “messaggi di pace”.
Anche per questo il Sig. Lino Balza/Rete Ambientalista viene nuovamente diffidato.
Nel caso in cui non venga effettuata una rettifica formale da parte di Lino Balza e Barbara Tartaglione entro e non oltre dieci giorni dalla presente, l’Associazione, suo malgrado, sarà costretta ad adire le vie giudiziarie per la tutela dei propri interessi.

Il Presidente protempore di Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Saluti
Marco Caldiroli

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