Prima gli sfruttati : Medicina Democratica con le ONG che salvano vite in mare

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L’anniversario della conferenza internazionale di Evian (Francia) del luglio 1938 nella quale 21 paesi decisero di non accogliere ulteriori “quote” di “rifugiati politici” (la dizione era ipocrita ed esclusivamente finalizzata a non nominare i veri interessati ovvero gli ebrei) dalla Germania e dall’Austria naziste ci riporta ad un oggi altrettanto tragico. L’unica eccezione allora, dichiarando la disponibilità all’accoglienza, fu data dalla Repubblica Dominicana : i “difensori della democrazia” non vollero modificare di una virgola le proprie norme che regolamento l’immigrazione (anche allora a “quote”).
L’allontanamento delle Organizzazioni Non Governative dalle operazioni di pattugliamento e salvataggio (che dovrebbe essere compito delle azioni europee come fu con “Mare nostrum”) di chi fugge, per motivi economici o da guerre (qual è la differenza ??) ha determinato un forte incremento di migranti deceduti in mare. Sono stati uccisi dalla incapacità europea di affrontare razionalmente un problema che non può essere semplicemente eluso ricacciando indietro le persone (una frazione numericamente ridotta) che cercano di arrivare in Europa in quel modo.
La vera emergenza è un atteggiamento simile a quello del 1938 ovvero l’incapacità politica di gestire i flussi migratori che non possono essere fermati o cancellati con un tweet, per non dire delle dichiarazioni inumane di chi ci governa.
Medicina Democratica esprime piena solidarietà e sostegno alle ONG denunciando la campagna, anche governativa (con spregio anche della separazione dei poteri su cui si fonda uno Stato moderno e democratico), fatta di falsità, disinformazione e calunnie nei loro confronti.

E’ significativo che, nell’attuale desertificazione culturale e politica, che sia un migrante (Aboubakar Soumahoro, sindacalista dell’USB) a dare la semplice e basilare indicazione per contrastare l’appiattimento rappresentato dallo slogan “prima gli italiani” , no, prima gli sfruttati di qualunque nazionalità e provenienza.

A nome di Medicina Democratica : il Presidente Marco Caldiroli

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