STRAGE AUTOSTRADALE DI GENOVA : CONTROLLI, MANUTENZIONI, ADEGUAMENTI

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Il crollo del viadotto Morandi a Genova, al di là delle responsabilità penali, fa emergere lo stato critico delle infrastrutture (ex pubbliche) italiane.

Se vi è una urgenza in termini di “grandi opere” è quella di garantire il controllo, la manutenzione e l’adeguamento delle opere (in particolare di quelle realizzate con sistemi obsoleti), intendiamo con questo riferirci sia alle infrastrutture (stradali, ferroviarie, portuali) ma anche alle peculiarità e criticità del nostro territorio (protezioni dai rischi idrogeologici e sismici) come pure dell’inversione della tendenza di continuo consumo di territorio anziché del “riciclo” dell’esistente.
A queste grandi opere vanno garantite le risorse anziché dissiparle in iniziative come la TAV Torino-Lione o Brescia-Verona, opere sostituibili con interventi di minore entità e di pari utilità.

Sono iniziative per le quali non bastano programmi “calati dall’alto” (il piano di investimenti oggi promesso dal governo oppure il preesistente “Piano Juncker” europeo) ma vanno fondati sulla partecipazione attiva ed organizzata dei diretti interessati, le popolazioni esposte, per individuare le priorità e i bisogni territoriali (di mobilità, di sicurezza del territorio, di salubrità ambientale) da porre quali obiettivi, in luogo dei profitti di altri soggetti (concessionari, grandi imprese, lo Stato con i canoni : se, sull’evento genovese emergerà una specifica responsabilità della concessionaria, tale responsabilità non potrà che riguardare anche lo Stato per i mancati controlli sull’azione del gestore).

Senza un controllo diretto della popolazione alle tragedie seguono la speculazione, la privazione dei diritti, l’appropriazione nelle mani di pochi delle risorse destinate a tutti (TAV docet !).

Per questi motivi, e proprio sulla base delle esperienze passate, riteniamo che sia indispensabile da subito attivare le seguenti iniziative :

– Costituire comitati autorganizzati per gruppo di soggetti che hanno subito danni di ogni tipo dal crollo del viadotto (familiari dei deceduti e dei feriti, danneggiati psicologicamente, sfollati, pendolari eccetera).
– Pretendere tutti insieme che rappresentanti liberamente scelti di queste associazioni possano partecipare a pieno titolo a qualunque iniziativa che li riguardi, sia sotto il profilo penale che amministrativo che politico.
– Raccogliere da subito ogni elemento utile a comprendere le ragioni del crollo, chiedendo l’apporto di tecnici competenti e indipendenti (senza conflitti di interessi con tutte le parti economiche e politiche coinvolte) ed inserendosi come parte civile nel procedimento penale che verrà avviato, richiedendo di essere presenti quali parti offese con propri rappresentanti anche nella fase delle indagini (es. incidente probatorio).
– Definire obiettivi immediati e a più lunga scadenza, esigendo che società autostrade, regione e stato mettano da subito a disposizione ingenti risorse a favore di coloro che hanno subito o subiranno i pesanti disagi di questa tragedia.

Medicina Democratica, per quanto le sarà possibile, si mette da subito a disposizione delle famiglie delle vittime, dei feriti e dei danneggiati, con i propri tecnici ed i propri legali, per sostenerli nel tutelare i loro diritti.

Sezione di Medicina Democratica di Savona – Consiglio Direttivo

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