LA MARCIA (PER LA PACE) E’ DI TUTTI E PER TUTTI

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Riceviamo, aderiamo e rilanciamo.

La Marcia è di tutti e per tutti da Perugia ad Assisi il 7 ottobre

Marcia per la pace e la fratellanza tra i popoli, così la chiamò nel 1961 l’ideatore Aldo Capitini.
Pace e fratellanza: sono queste le due gambe con le quali ci mettiamo in cammino, scendendo
dall’acropoli di Perugia verso la piana di Santa Maria degli Angeli e poi su fino alla Rocca di Assisi.
In quel tragitto, così evocativo, ciascuno può sentirsi a casa, ognuno nella sua diversità e con la sua
specificità. La Marcia, senza ritualità e particolarismi, è di tutti, di tutti coloro che si riconoscono
nei valori, laici e religiosi, a fondamento del vivere civile, di solidarietà e condivisione; di tutti
coloro che vogliono rispettare e attuare i principi fondamentali della Costituzione italiana: unità
della Repubblica, diritti, lavoro, uguaglianza, libertà, laicità, tutela delle minoranze, promozione
della cultura, difesa del territorio, diritto d’asilo, ripudio della guerra.
Con la lungimiranza che ha contraddistinto il suo impegno civile, Capitini ha lasciato in eredità una
tecnica nonviolenta (la chiamava assemblea itinerante o comunità in movimento) capace di
costruire un largo fronte che sappia ripudiare la guerra e la violenza, a partire dal rifiuto delle
armi, delle spese militari, degli eserciti, che le guerre preparano e rendono possibili. La Marcia ha
senso solo se mette in moto onde che vanno lontano, se avvia campagne e iniziative nel segno della
nonviolenza.
Le parole della Marcia dovranno essere chiare e semplici, comprensibili da tutti: no alla guerra e
alle armi, no alla violenza e al razzismo; sì alla pace e alla fratellanza, sì alla convivenza e al
dialogo. La scelta è chiara, o di qua o di là. O nonviolenza, o non esistenza.
Vogliamo metterci in cammino, l’uno a fianco dell’altro, per rimettere l’obiettivo della costruzione
della pace con mezzi pacifici al primo punto dell’agenda politica.
Oggi la politica fomenta l’odio, il governo incita il cittadino alla difesa armata fai-da-te.
L’alternativa a questo precipizio di civiltà è il disarmo: disarmare il pensiero, disarmare le
parole, disarmare le azioni. La nonviolenza è la risposta necessaria, capace di moltiplicare gli
anticorpi che possono prosciugare il brodo di coltura nel quale stanno proliferando i batteri
dell’ignoranza, dell’egoismo, del fascismo. La Marcia Perugia-Assisi del 2018 può essere la prima
risposta forte, corale, di tutti, al governo che calpesta i diritti e promuove la xenofobia. A chi sparge
odio e paura rispondiamo con il coraggio della resistenza civile. A chi innalza muri e ripristina
confini rispondiamo con la fratellanza tra i popoli.
La Marcia è un’azione nonviolenta che ne avvia tante altre. L’opposizione alla guerra ha
conseguenze politiche ben precise: taglio delle enormi spese militari, uscita dal programma di
acquisto degli F35, messa al bando delle armi atomiche, riconversione civile dell’industria bellica,
stop all’esportazione di armi che creano morte, distruzione, migrazioni forzate e profughi che
fuggono dal terrore e dalla miseria. I nostri progetti per ricostruire una politica di pace e giustizia
sono contenuti nella campagna “Un’altra difesa è possibile”: spostamento delle risorse dal bilancio
militare alla difesa civile, non armata e nonviolenta, per i corpi civili di pace, la protezione civile, il
servizio civile universale, un Istituto di ricerche per il disarmo.
Vogliamo che i nostri soldi siano usati per costruire la pace e non per preparare la guerra.
Saremo in tanti, da Perugia ad Assisi, a riprendere in mano la politica della nonviolenza.
Movimento Nonviolento
www.azionenonviolenta.it
www.nonviolenti.org
7 settembre 2018,

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