A 50 anni dalla rivoluzione culturale del 1968, Giulio Maccacaro – che ne fu precursore e protagonista – e il modello di medicina da lui configurata rimangono riferimenti fondamentali per ogni società che voglia dirsi moderna. Le istanze della medicina restano fra le più meritevoli di attenzione da parte delle agenzie politiche nazionali e internazionali mentre i temi del disagio e della malattia continuano a forgiare il mondo globale.
Rileggendo i testi di Maccacaro, si ritrova integro ancora dopo decenni, nella sostanza, il carico di rimandi ai valori universali delle scienze mediche, mentre nella forma la vivacità e l’intensità del linguaggio aiutano a riconsiderare i temi della salute, della prevenzione e della cura pubblicamente e non solo negli aspetti tecnici. Un’occasione per rilanciare il dibattito sulle questioni della sanità, prefigurando il recupero di una dialettica sociale e culturale oggi assente, integrando nel discorso questioni come la povertà, l’epidemia delle patologie tumorali, le implicazioni del genoma, le vaccinazioni, la chirurgia dei trapianti e l’eutanasia, temi tutti capaci di definire una società con una concretezza che le forze politiche e culturali dominanti riescono appena a sfiorare.
Le riflessioni di Maccacaro sono utili ancora soprattutto quando si osserva che i sistemi di sanità pubblica soffrono per un problema di sostenibilità politica e culturale prima ancora che finanziaria. In medicina, come in molti settori della società moderna, la spersonalizzazione dei compiti e delle attività ha portato a percepire le disfunzioni, la mala-pratica e i conflitti di interesse non come problemi etici e sociali ma come inefficienze tecno-economiche. Visti gli esiti e i limiti delle scelte tecnocratiche, per una visione di ciò che la medicina può rappresentare nelle società contemporanee e per l’elaborazione di un quadro socio-culturale sui temi della salute e dalla malattia, si può ripartire da ciò che Maccacaro poneva alla base di ogni discorso: l’affermazione di uguaglianza dei bisogni e il diritto alla solidarietà e al riconoscimento di dignità di ogni essere umano bisognoso, ovunque egli si trovi, sotto il nostro stesso campanile o altrove, nel mondo.
Ci fa piacere perciò segnalare un nuovo seminario il prossimo 2 ottobre organizzato da Marco Delogu direttore dell’Istituto Culturale Italiano di Londra: Giulio Alfredo Maccacaro: scientific foresight and social engagement of a distinguished Italian researcher con la partecipazione di Paolo Vineis e Rodolfo Saracci, oltre all’appuntamento già segnalato per il 22 ottobre Giulio Maccacaro e Medicina Democratica nel ciclo Figure e interpreti del Sessantotto, cinquant’anni dopo, organizzato dalla Fondazione Luigi Micheletti di Brescia (https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=6727)
Enzo Ferrara