UN PASSO IMPORTANTE PER ELIMINARE L’UTILIZZO DI AMIANTO IN CANADA

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Il governo del Canada ha approvato oggi una norma che vieta l’amianto e prodotti contenenti amianto. La norma entrerà in vigore in 90 giorni.
Questo è un grande giorno nella lotta per vietare l’uso di amianto ovunque.
Non è un giorno perfetto, comunque. La norma esenta le 800 milioni tonnellate di residui minerari in Quebec, che contengono fino al 40% di amianto, permettendo progetti per l’uso commerciale dei residui, ad esempio, l’estrazione di magnesio.
Il governo afferma che i rischi di esposizione da residui di estrazione di amianto sono già affrontati attraverso la legislazione provinciale sul lavoro e la salute. Questo è semplicemente falso. Come le autorità sanitarie del Quebec hanno dichiarato con forza, e come il primo ministro Trudeau stesso ha ribadito, gli standard di esposizione occupazionali del Quebec sono inadeguati e devono essere modificati, attualmente consentono ai lavoratori di essere esposti ad alti livelli di amianto che sarebbero illegali altrove, sia in Canada che nel mondo occidentale.
Resta molto da fare per affrontare la terribile eredità di un secolo basato sull’estrazione e l’uso di amianto in Canada.
Ma questo è un primo passo importante e gradito.

Kathleen Ruff, RightOnCanada

Prohibition of Asbestos and Products Containing Asbestos Regulations</

Così scrivevamo sul Sestante della rivista Medicina Democratica (n. 233-234)

CANADA SENZA AMIANTO ? L’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEL CRISOTILO SI OPPONE CON VETUSTE E INFONDATE MOTIVAZIONI

Il governo canadese ha deciso il bando totale della produzione di amianto dal 2018 (il Canada è il terzo produttore mondiale dopo Federazione Russa e Cina) ma l’Associazione Internazionale del Crisotilo (ICA) si oppone in nome della “alternativa” costituita da un utilizzo “controllato” dell’amianto. In un documento (“Asbestos : amphilobes must be banned. Chrysotile must be controlled”) sostiene la ridotta pericolosità dell’amianto Crisotilo rispetto agli altri amianti (anfiboli: actinolite, grunerite, antofillite/amosite, crocidolite, tremolite) e quindi la possibilità di escluderlo dal bando con un uso “responsabile” richiamando il passato sostegno governativo a questa produzione (il Canada nel 1998 ha fatto ricorso alla Commissione sulle dispute commerciali del WTO contro l’Unione Europea per il progressivo divieto di produzione e utilizzo del cancerogeno nella Unione, fortunatamente senza esito).
Lo sforzo dell’ICA è quello di dare una parvenza scientifica alla minore pericolosità del crisotilo richiamando posizioni che ben conosciamo in Italia e oggetto di discussione prima del bando nazionale del 1992. Tra queste diverse “favole” quali : il crisotilo viene espulso agevolmente dai polmoni perché ha fibre di lunghezza maggiore rispetto agli altri asbesti; nella produzione di manufatti in cemento-amianto (come l’eternit) il minerale è inglobato stabilmente e non viene rilasciato nell’ambiente, molti altri paesi hanno introdotto severe misure di controllo e tutela grazie alle quali continuano le esportazioni, l’esposizione a 1 fibra/cm3 di aria non è pericolosa per la salute (nonostante sia un cancerogeno, il limite di esposizione professionale in Italia ed Europa è 0,1 fibre/cm3), infine il bando sarebbe il risultato di “improprie interferenze” politiche della Russia e del Kazakistan per incrementare le loro quote di mercato mondiale.
Una ulteriore motivazione – che interessa in particolare lo stato del Quebec (che ha una posizione diversa da quella del governo federale) – è costituita dai progetti di “recupero” delle montagne di residui sterili prodotti dalle coltivazioni delle miniere d’asbesto (che contengono fino al 40 % di amianto) per rivitalizzare l’economia depressa di quello Stato : si propone di trattarli per ricavarne magnesio (rimovimentando così l’amianto contenuto).
Tutto come da copione ben conosciuto in Italia, ricatto occupazionale incluso. In realtà la “battaglia scientifica” sulla presunta innocuità o minore pericolosità del crisotilo è stata persa anni fa dalle lobbies dell’amianto, quello che ora occorre raggiungere è la loro sconfitta nella “battaglia politica”, uno dopo l’altro sono i governi degli stati che lucrano sulla morte dei propri cittadini che devono essere spinti a decisioni giuste, irreversibili seppur tardive, come quella del governo canadase.
Per saperne di più e seguire la vicenda consigliamo di visitare il blog di Kathleen Ruff .: http://central.bcwebinc.com/~rightcan/

Marco Caldiroli

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