UNA SIGNIFICATIVA “LETTERA AI SARDI” PER LA TUTELA DELLA SALUTE

Ascolta con webReader

Mettiamo a disposizione una nota di ISDE Sardegna, Confederazione Sindacale Sarda e Assotziu Consumadoris Sardigna – Onlus che riesce a sintetizzare le principali emergenze sarde, dalle produzioni di morte (bombe per il conflitto in Yemen presso la RVM di Domus Nova) giustificate da un lavoro “qualunque esso sia”, alla morte dispensata in nome dell’occupazione delle fabbriche petrolchimiche sarde in attività come dei numerosi ed estesi siti inquinati nazionali abbandonati come pure per nuove proposte ad elevato impatto (Eurallumina e rifiuti) che nonostante tutto vengono ripresentati.

Tra le conclusioni segnaliamo questo passaggio :

Nessun’altra conclusione è dunque possibile: il modello di sviluppo trainato dalla grande industria ha fallito nel creare occupazione lavorativa e nel distribuire ricchezza. Eppure c’è ancora chi si ostina a difenderlo: per ragioni di consenso elettorale o perché vede nella dipartita dell’industria
l’impossibilità di perpetuarsi come ceto. O ancora perché è convinto che gli investimenti in campo industriale possano risollevare il Pil della nazione. Non solo la promessa di crescita connessa al concetto di sviluppo non è sostenibile da un punto di vista ambientale e sanitario, la crescita è più
che altro crescita di pochi a svantaggio dei più. Nell’attuale fase caratterizzata da un mercato sempre più globale, crescita, significa soprattutto aumento delle diseguaglianze. Il segmento maggiormente colpito è quello inferiore della classe media delle economie occidentali, operai e terziario scarsamente qualificato per intenderci.

La proposta che viene presentata è verso la definizione di una articolata economia circolare che valorizzi, anziché sfruttare e distruggere, le peculiarità dell’isola nei campi principali, energia, rifiuti, valorizzazione dei territori e delle produzioni locali, una rivoluzione culturale.

05-01-2019 lettera ai sardi

Print Friendly, PDF & Email