GIORNATA EUROPEA: LA SALUTE NON E’ VENDITA!

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“La salute non è in vendita”, due presidi oggi a Milano, davanti al Comune e davanti al Palazzo della Regione, promossi dalle associazioni di Campagnadico32, per la giornata internazionale per il diritto alla salute del 7 aprile

“La salute non è in vendita”, con questa parola d’ordine oggi venerdì 5 aprile, a Milano sono stati organizzati due presidii, davanti al Comune di Milano alle ore 10 e un altro alle 12 davanti al Palazzo delle Regione, in Piazza della Città della Lombardia. Tante le associazioni e i movimenti che hanno aderito alla iniziativa promossa da Campagnadico32 , provenienti da diverse città delle Regione. Presenti, gli studenti che tutti i venerdi manifestano in Piazza della Scala per la salute dell’ambiente,i rappresentanti dei “Comitato dei Santi Paolo e Carlo”, in lotta contro la decisione della loro chiusura. Presenti anche i delegati della RSU dell’ospedale San Raffaele, che hanno annunciato lo sciopero del 12 aprile indetto per chiedere il miglioramento delle condizioni salariali e di lavoro, per l’aumento del personale, in quanto pesantemente sotto organico.

“Anche quest’anno- ha dichiarato Fulvio Aurora di Medicina Democratica- ci siamo mobilitati a Milano e in tante parti d’Italia e d’Europa nella settimana dal 2 al 7 aprile, data che l’OMS ha proclamato Giornata Internazionale per il Diritto alla Salute, con iniziative lanciate dalla Rete Europea contro la commercializzazione della salute e la privatizzazione della sanità pubblica. La tappa di Milano segue idealmente la manifestazione del 2 aprile a Bruxelles, con la conferenza stampa nell’Aula del Parlamento dei rappresentanti della Rete Europea e i parlamentari europei che hanno risposto all’appello della Rete,”.

“In particolare-ha proseguito Aurora- intendiamo opporci alle misure prese dalla Regione Lombardia a partire da alcune delibere, con cui si intende privatizzare la medicina di base tramite l’istituzione di “un gestore”, che dovrebbe occuparsi dei malati cronici al posto del medico di medicina generale. I pazienti lombardi affetti da malattie croniche hanno rifiutato di aderire (gli aderenti sono sotto il 10%); e peggio la regione Lombardia con altre due regioni (IL Veneto e l’Emilia-Romagna) vorrebbe essere autonoma per la sanità in maniera sostanziale, rompendo l’unitarietà della nazione e, di fatto, aprendo la strada a forme di assicurazioni integrative che legano il diritto alla salute a chi se lo può permettere: la salute per tutte e per tutti deve essere garantito come stabilisce l’articolo 32 della Costituzione e la legge di riforma sanitaria del 1978 !”

Per info:

Carmìna Conte, cell 393 1377616

Fulvio Aurora, cell. 3392516050

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