DIRITTO ALLA SALUTE, DIFESA E PROMOZIONE DELLA SANITA’ PUBBLICA – Novara 11 aprile

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INCONTRO DIBATTITO

GIOVEDI 11 APRILE ORE 21- Barriera Albertina Novara

INTERVENGONO

Fulvio Aurora, Medicina Democratica – Movimento di lotta per la salute
Dr. Maurizio Bardi, Medico di Base di Medicina Democratica

E’ appena concluso il 40° anniversario della riforma sanitaria approvata nel 1978.
Il nostro Servizio Sanitario Nazionale fu allora riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno dei migliori di tutto il mondo, universale e gratuito, finanziato alla fonte con la fiscalità generale da ogni cittadino in rapporto al reddito.

Sempre più, tutti i governi, in particolare negli ultimi anni, hanno tagliato i finanziamenti pubblici, introdotto i ticket e favorito la crescita delle privatizzazioni aumentando così i costi e le diseguaglianze sociali e di salute. Gli italiani hanno speso per cure e medicine 40 miliardi di euro, 11 milioni rinunciano a curarsi, o si indebitano fino a vendere la casa. Contemporaneamente politiche statali di defiscalizzazione hanno agevolano l’espansione dell’offerta di servizi e di coperture sanitarie assicurative private, sempre più inserite nei contratti di lavoro producendo una sanità privatizzata per il profitto di pochi.

Privatizzare e commercializzare la salute conviene all’industria farmaceutica e delle apparecchiature sanitarie, ai grandi gruppi di cliniche e case di riposo private e alle compagnie assicurative.

Nella Sanità, oltre ai problemi legati alle liste di attesa, oggi abbiamo una emergenza per la carenza dei medici e infermieri negli ospedali. In Piemonte si stima che lasceranno il lavoro per la pensione nel 2019 480 medici e 1260 infermieri; entro il 2025, con l’attuale sistema di specializzazioni nelle Università, ci sarà il 20% in meno di medici ospedalieri. Già oggi in Veneto si richiamano i medici in pensione, in Piemonte si ricorre a medici precari o si propone di utilizzare medici di base nel pronto soccorso. Anche centinaia di medici di base, nei prossimi mesi, andranno in pensione e moltissimi pazienti rimarranno scoperti. In Lombardia si sta cercando di togliere i malati cronici e anziani dal medico di base affidandoli a un ” gestore” anche non medico, che utilizzerà a sua discrezione le risorse disponibili per le cure.
In Piemonte la Sanità è rientrata dai deficit pregressi attraverso la riduzione dei servizi, la chiusura di ospedali; si sono ridotte le risorse per la prevenzione: servizi territoriali, assistenza ai soggetti deboli. Poco si fa per la Prevenzione Primaria contro l’inquinamento ambientale, per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro

Nella nostra regione I progetti di Partenariato Pubblico Privato per la costruzione dei nuovi ospedali ad esempio a Novara e Torino prevedono la partecipazione finanziaria privata del 70%, a Novara pari 160 milioni, dovuto al pagamento di salati interessi, che ricadranno sulle casse dell’Azienda ospedaliera novarese per i prossimi 26 anni. Non era l’unica scelta, si poteva procedere utilizzando fondi pubblici attraverso la vendita dei terreni agricoli e immobili di proprietà dell’Ospedale Questa scelta sarà applicata anche per le apparecchiature biomedicali con il risultato di aumentare più del doppio i prezzi.

Queste scelte porteranno a un indebitamento del sistema sanitario piemontese premessa per procedere alla privatizzazione selvaggia.
La proposta di Autonomia Regionale Differenziata, sostenuta da alcune regioni, che il Governo vuole realizzare spaccherà l’Italia con venti sanità regionali completamente differenti. Porterà la cancellazione dei Livelli essenziali di Assistenza con contratti di lavoro diversificati che ridurranno ulteriormente gli operatori sanitari.

La salute non è uguale per tutti, dipende anche dall’inquinamento dell’ambiente in cui si vive e dai servizi a cui si ha accesso: casa, reddito, lavoro, istruzione. Malattia e mortalità colpiscono maggiormente le classi sociali più svantaggiate.
I cambiamenti climatici, le minacce ambientali legate all’attuale sistema produttivo non fanno che aumentare queste diseguaglianze e compromettere la sostenibilità nostra e del pianeta.

Medicina Democratica- Movimento di lotta per la salute partecipa alla mobilitazione europea contro la commercializzazione della salute ponendo al centro delle sue lotte la centralità della prevenzione primaria, la promozione della salute e dell’ambiente salubre in tutti gli aspetti della vita e del lavoro, la prevenzione secondaria attraverso difesa e promozione della sanità pubblica, accessibile a tutte e a tutti, senza vincoli di cittadinanza, l’attuazione dell’Art.32 della Costituzione Italiana: la salute è un diritto fondamentale dell’individuo e un interesse per la collettività.

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