COORDINAMENTO NAZIONALE PER IL DIRITTO ALLA SALUTE – ISCRIZIONE GRUPPI DI LAVORO APERTI – RIUNIONE GRUPPI DA MARTEDì 19 A VENERDì 22 MAGGIO

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Campagna Dico32!/Coordinamento nazionale per il diritto alla salute
LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, LA SANITA’ NON E’ UNA AZIENDA

NB abbiamo usato come riferimento quello della Campagna Dico32! perchè coordinamento nazionale sanità esiste già e la campagna è onnicomprensiva anche della Rete europea contro la commercializzazione e privatizzazione della salute. Abbiamo anche usato la parola salute piuttosto che sanità per la ragioni che sono state dette durante il dibattito del 12.
Abbiamo anche pensato che non debba essere più solo MD a fare da conduttore, ma a turno stabilire la presentazione e le conclusioni delle altre associazioni prossima riunione della Campagna (coordinamento):

RIUNIONE PLENARIA : LUNEDì 25 MAGGIO ORE 20,30
SI PROPONE CHE INTRODUCANO E CONCLUDANO: Antonio Muscolino (MD) Chiara Bodini (PHM) – LINK PER RAGGIUNGERE L’INCONTRO IN PLENARIA: https://us02web.zoom.us/j/6229725548?pwd=V1lVaVI1Q2paSWkxN1hYQWJLblEyUT09
Meeting ID: 622 972 5548 – Password: coord

RIUNIONI GRUPPI DI LAVORO (SI CHIEDE L’ISCRIZIONE PER MANTENERE IL CONTATTO VIA MAIL):
Chi volesse partecipare, potrà iscriversi ai gruppi di lavoro compilando il form che trova a questa pagina (CLICK QUI PER ISCRIVERSI AI GRUPPI DI LAVORO). I dati saranno utilizzati per le sole attività del Coordinamento e dei suoi gruppi di lavoro.

Gruppo di lavoro sulle RSA-anziani cronici: martedì 19 ore 18 Laura Valsecchi (MD) Anna Nocentini (ADINA) – LINK PER RAGGIUNGERE L’INCONTRO DEL GRUPPO: https://us02web.zoom.us/j/82291462091?pwd=amRHY2I1V01yYzBBT0FBRFI1amdTZz09
Meeting ID 822 9146 2091 – Password: 206921

Gruppo di Lavoro sull’ambiente di lavoro:mercoledì 20 ore 18 Marco Caldiroli (MD) Paola Sabatini (CUB) – LINK PER RAGGIUNGERE L?INCONTRO DEL GRUPPO: https://us02web.zoom.us/j/81547465027?pwd=TXN2QVJjK25kb1cvdlpwMWFTNFdvdz09
Meeting ID: 815 4746 5027 – Password: 312599

Gruppo di lavoro sulla riforma delle contro riforme: giovedì 21 ore 18 Fulvio Aurora (MD) Chiara Giorgi (Sbilanciamoci) – LINK PER RAGGIUNGERE L’INCONTRO DEL GRUPPO: https://us02web.zoom.us/j/85109741937?pwd=Y1JNZDgrZmd3MFNRVnhQYVJhZGxBUT09
Meeting ID: 851 0974 1937 – Password: 263357

Gruppo di lavoro sulla medicina territoriale-casa della salute: venerdì 22 ore 18 Maurizio Bardi (MD) Mariolina Congedo (Rete Sostenibilità e Salute) – LINK PER RAGGIUNGERE L’INCONTRO DEL GRUPPO: https://us02web.zoom.us/j/88254394168?pwd=ZUloQjVVblBPRnNNQktvTFVzSUE1UT09
Meeting ID: 882 5439 4168 – Password: 939901

NB – si chiede alla fine di ciascun gruppo un report scritto

La riunione che si è svolta il 12 maggio in remoto ha visto la presenza di oltre 100 persone rappresentanti di oltre 40 associazioni locali e nazionali.
Ci è sembrato che l’interesse sia stato elevato, in quanto è stata chiara ed espressa la necessità di aggregazione superando individualismi e particolarismi. Si è visto poi che all’appello hanno aderito oltre alle associazioni, quasi tutti i sindacati extra confederali e pure la CGIL Funzione pubblica per quanto da confermare in un successivo incontro via web. Anche la presenza di partiti della sinistra (pochissimi in realtà), è apparsa collaborativa e propositiva.
Queste presenze e adesioni (con possibilità di averne altre) hanno determinato un organismo importante in funzione del raggiungimento dell’obiettivo generale proposto (la salute non è una merce e la sanità non è un’azienda) e dei molti altri obiettivi intermedi articolati che qui non si ripetono, ma si ripete che hanno avuto una loro sostanziale adesione e, nel corso del dibattito, anche ulteriori precisazioni (NB si può rivedere e risentire il dibattito sul canale youtube di Medicina Democratica CLICK QUI).

Ci permettiamo un paragone “un po’ tirato”, ma utile allo scopo: hanno aderito e partecipato oltre alle associazioni e ai movimenti molte figure professionali sanitarie e sociali e sindacati che, nel contesto del Covid19, hanno fatto emergere un “ampia sofferenza” determinando per loro, e forse anche per non pochi cittadini utenti dei servizi, un elevato livello di coscienza: non potrebbero forse essere il nuovo soggetto di mobilitazione e di lotta come è stato per la classe operaia ai tempi della riforma sanitaria? Certo tutto ciò richiede uno sforzo organizzativo e unitario in grado di mettere in discussione il sistema sanitario aziendalistico e commerciale come si è determinato nel tempo e quindi raggiungere gli obiettivi sostanziali preventivati.

I GRUPPI DI LAVORO E DI APPROFONDIMENTO

1.Premessa: E’ ovvio che ciascuna associazione, movimento, sindacato persegue le sue finalità e le iniziative che ha in piedi; anche quelle di rilievo nazionale sono impegnate in diverse azioni territoriali e, quindi si possono, sulla base delle esperienze maturate da pochi o da molti (- fare tesoro delle esperienze peculiari di ciascuno è assolutamente opportuno -) definire alcune metodologie comuni, probabilmente da molti già adottate:

a) conoscenza della situazione epidemiologica del territorio con la eventuale predisposizione del cosiddetto “referto epidemiologico” di cui all’articolo 4 della legge 22 marzo 2019, n. 29 Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione.
b) la situazione dei servizi sanitari e sociosanitari presenti sul territorio con le loro funzioni e disfunzioni, considerando anche quelli che avrebbero dovuto esserci e che o sono stati chiusi o mai istituiti.

2. Gruppo di lavoro sulle Residenze Sanitaria Assistenziali (RSA) e sulle eventuali altre strutture che hanno sofferto o possono soffrire di più causa il covid19 (ad esempio le strutture per disabili CSE- CDD)
Molte di queste hanno avuto un’elevata mortalità in quanto non sono state osservate le norme stabilite: il gruppo di lavoro deve dare indicazioni di comportamento circa la necessità di sottoporre a tampone tutti i degenti – e per primi gli operatori – quindi di separare i contagiati collocandoli in altre sedi anche al di fuori della struttura di ricovero (esempio alberghi eventualmente requisiti). Se ciò non è avvenuto occorre fare ricorso alla Procura della Repubblica (come da esempio allegato) sottolineando la responsabilità dell’ente e facilmente della regione. Va comunque seguita nel tempo l’evoluzione del contagio e delle misure che si devono prendere.
Il gruppo di lavoro inoltre si deve preoccupare di considerare la condizione complessiva delle persone malate croniche non autosufficienti individuando le norme da inserire nella legislazione generale di riforma di cui all’ipotesi della proposta di legge di iniziativa popolare: “la Riforma delle controriforme”. In sintesi definendo i compiti del medico di medicina generale, verificando se esiste un effettivo sistema di cure domiciliari nel territorio del distretto, suggerendo in quali casi si debbano ospedalizzare e al contempo vedere in quali altri casi sia possibile intervenire con l’ospedalizzazione a domicilio, naturalmente istituendola. Le dimissioni dall’ospedale possono avvenire solo di fronte alla guarigione della persona (difficile se non è autosufficiente) o al domicilio se esistono le strutture di cure domiciliari o in strutture riabilitative o di lungodegenza legate all’ospedale generale oppure secondo le condizioni sanitarie e sociali delle persone in piccole strutture. Le RSA sono strutture totalmente da ripensare. Comunque nessuna struttura sanitaria che opera per il SSN può essere una struttura “for profit”

3. Gruppo di lavoro sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro prima e dopo il tempo del covid
(Qui i link a manuali utili da condividere)

https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=9848

https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=9853

https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=9892

Quindi occorre discutere del futuro, ovvero su cosa è necessario mantenere oltre il covid e come applicare e /o modificare l’attuale legislazione – quindi inserire nella riforma della contro riforma – una serie di norme e soprattutto quali indicazioni dare per effettivamente migliorare la condizione dei lavoratori. Tra queste vi sono :
a) Convincere i lavoratori che devono intervenire in prima persona e quindi organizzarsi a difesa delle loro condizioni di salute e di lavoro, iniziando a ricostruire il ciclo produttivo con tutto quello che ne consegue in termini di rivendicazioni (ad esempio rischio zero per le sostanze cancerogene)
b) Realizzare quanto è stato cancellato dalla legge 833 in materia di infortuni e malattie professionali, ovvero che la competenza dei riconoscimenti debba passare ai servizi di prevenzione nei luoghi di lavoro.
c) Stabilire che il medico competente debba essere assunto dai servizi di prevenzione pur continuando ad essere pagato dall’azienda;
d) Difendere i lavoratori che si espongono per denunciare inadeguatezze nelle strutture sanitarie (obbligo di “fedeltà” e “codici aziendali”).

4. GRUPPO DI LAVORO SULLA MEDICINA DI BASE TERRITORIALE – ISTITUZIONE DELLA CASA DELLA SALUTE
Un discorso centrale anche per la proposta di legge di iniziativa popolare che però richiede un’attenzione e una riflessione particolare a partire dal principale “buco” che si è avuto nel tempo del covid fase 1, ma forse anche nella fase 2. Possiamo mettere a disposizione del gruppo la documentazione che abbiamo al seguito degli incontri fatti in Belgio, in Spagna, Francia nonché il lavoro fatto in Italia su una proposta di legge predisposta nel 2008, ed inoltre è opportuno che il gruppo esamini criticamente le esperienze fatte in alcune regioni ed attualmente in corso.
Questo gruppo dovrebbe anche rivedere le modalità di attuazione della medicina generale a partire dalla necessita di pubblicizzare la figura del medico. La stessa riforma del 78, tuttora valida prevedeva che il MMG potesse essere dipendente del SSN o convenzionato con esso. Non ci sembra che il primo caso sia mai stato realizzato.
Andranno anche discussi i più recenti provvedimenti in fase di approvazione che includono modifiche in questa direzione (infermiere di quartiere ecc) per valutare se e come queste decisioni possono andare nella direzione che sta alla base delle motivazioni del coordinamento.

5. GRUPPO DI LAVORO PER PROCEDERE ALLA RACCOLTA DI FIRME PER UNA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE NAZIONALE (Art. 71 della Costituzione) DI RIFORMA DELLE CONTRORIFORME
Occorre fare un gruppo, possibilmente anche con compagne e compagni che abbiano una competenza giuridica. Il punto di partenza è la legge 833/1978 dalla quale ripartire pur a conoscenza delle successive modifiche (decreto legislativo 502/1992 e successive modifiche) sulle quali riteniamo che siano nel loro aspetto istituzionale in gran parte sbagliate e inaccettabili: basta con l’azienda, il direttore generale, i DRG! Oltre al rifiuto radicale di qualsiasi altra possibilità di autonomia regionale: si dovrebbe vedere, in costanza dell’attuale Costituzione, come accentuare la direzione nazionale tramite una più ampia e più precisa declaratoria dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

6. VA DISCUSSA LA PROPOSTA DEL COMITATO RODOTA’ DI REFERENDUM ABROGATIVO DI CUI ALL’ ARTICOLO 75 DELLA COSTITUZIONE così come presentata dal comitato stesso (13.05.2020 referendum Salute Pubblica2)

7. E’ INFINE OPPORTUNO COME PROPOSTO DALL’ASSEMBLEA DEL 12 REDIGERE UN MANIFESTO CHE SINTETIZZI IN UN’UNICA PAGINA I CONCETTI PIU’ IMPORTANTI QUALI IL RITIRO DI QUALUNQUE AUTONOMIA REGIONALE DIFFERENZIATA, IL RIPRISTINO DEI FONDI TAGLIATI E DEL PERSONALE RELATIVO CON LA SUA NECESSARIA STABILIZZAZIONE, NONCHè SULLA RICERCA SCIENTIFICA CON RICERCATORI INDIPENDENTI E SENZA CONFLITTI DI INTERESSI DA ULTIMO SE E COME MUOVERSI VERSO UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER IL DIRITTO ALLA SALUTE, VERIFICATE LE POSSIBILITA’ DI USCITA DAL COVID19
IL TUTTO DA DISCUTERE NELL’ASSEMBLEA GENERALE DEL 25 MAGGIO ALLE ORE 20,30

Infine, e non certo perché ultimo argomento, va visto il problema del finanziamento e del personale, quindi anche del numero chiuso in università. Non è vero che non ci sono i soldi, ci sono delle scelte da fare e che vanno fatte a partire dal definanziamento della spesa militare con l’eliminazione, per cominciare, degli F35.
Inoltre occorre vedere cosa fare per gli ospedali che si sono trasformati in ospedali per affrontare il COVID e degli ospedali chiusi o ridimensionati.

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