Audizioni Pubbliche Regionali sull’acqua Regione Veneto

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l_acqua_e_una_risorsa_preziosa_pe_ril_pianeta_imagelargeSi è svolta a Padova venerdì 22 marzo la prima di una serie di 3 audizioni pubbliche regionali sull’acqua (APRA), intitolata “Acqua e pianeta. Le problematiche europee nel contesto mondiale”, organizzata dal Consiglio Regionale, dall’Assessorato Regionale all’Ambiente e dall’Unione Veneta Bonifiche, con la collaborazione dell’associazione Monastero del bene comune di Sezano-Verona, con lo scopo di promuovere a livello regionale l’acquisizione di elementi di consapevolezza e conoscenza utili alla definizione delle politiche regionali future.
Le prossime due audizioni avranno luogo a Belluno il 20/5/2013 (“Acqua e Italia”) e a Verona il 24/6/2013 (“Acqua e politiche regionali”).

L’audizione di venerdì è stata introdotta dagli interventi di Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio Regionale Veneto, di Giuseppe Romano, presidente dell’Unione Veneta Bonifiche, e di Riccardo Petrella, presidente dell’Istituto Europeo di ricerca sulla politica dell’acqua (IERPE).
Sono seguiti numerosi interventi delle parti economiche e sociali, invitate: rappresentanti degli agricoltori, dell’artigianato, del commercio, dell’industria, della cooperazione, dei sindacati, delle associazioni ambientaliste e di consumatori, dell’università e dei comuni.
Il documento di riferimento è il Piano di salvaguardia delle risorse idriche europee, meglio conosciuto come “Water Blueprint” (Comunicazione della Commissione Europea COM(2012) 673 finale, del 14 novembre 2012), che rappresenta il documento politico più importante in materia di gestione dell’acqua dopo la Direttiva Quadro Europea sull’Acqua del 2000.

Riccardo Petrella ha presentato un dossier strategico che offre anche una chiave di lettura critica del Water Blueprint.
La scarsità di acqua a livello mondiale, con oltre 3 miliardi di persone che non hanno accesso ad un’acqua sana e su basi regolari e certe, e il suo progressivo deterioramento a fini potabili per effetto delle attività umane, sta portando all’accaparramento delle risorse idriche da parte dei soggetti forti finanziari, industriali e commerciali: di recente, la Coca Cola ha acquistato 2 milioni di ettari nel territorio del Guaranì, il più ricco acquifero della terra.
Le risposte date dall’Europa, a partire dal Trattato di Maastricht del 1992, sono di tipo economicistico e hanno portato alla liberalizzazione dei servizi tentando di inserire tra questi, senza molto successo, anche i servizi idrici.
Il Blue Print prosegue su questa linea e si basa su tre pilastri: la conoscenza tecnologica, la gestione degli stakeholders (portatori di interessi) e la politica dei prezzi, cioè la monetizzazione dell’acqua.
Particolarmente significativa, tra i portatori di interessi individuati dalla UE, è la presenza del business e dell’industria (Dow Chemicals, Suez, General Electrics, …). Tra le organizzazioni non governative è presente unicamente il WWF che (guarda caso) nel 2007 ha firmato un contratto di partenariato con Coca Cola per promuovere la salvaguardia dell’acqua dolce nel mondo.
La critica principale rivolta al documento programmatico europeo è quindi quella di proseguire nella concezione dell’acqua come merce, come risorsa economica e non come bene comune, termine completamente ignorato dalla UE, come viene ignorato il concetto generale di diritto umano all’acqua.
In conclusione, Petrella ha formulato quattro proposte operative che, per l’orizzonte 2030, dovranno portare a:
una vera politica europea dell’acqua, da considerare un bene comune europeo e dunque una responsabilità collettiva a livello transnazionale e transregionale, istituendo ad esempio il Consiglio Europeo della Sicurezza Idrica (visto che esiste già da vent’anni un Consiglio della Competitività europea);
una politica pubblica dell’acqua che potrebbe essere finanziata attraverso strumenti specifici quali una Cassa Depositi e Prestiti Europea centrata sui beni comuni come l’acqua;
una politica integrata dell’acqua che governi tutte le fasi del ciclo lungo dell’acqua e le relazioni tra le gestioni locali e gli altri livelli di integrazione;
una politica partecipata attraverso tre grandi categorie: nella costruzione della conoscenza, nella produzione dei processi decisionali, nella gestione dei servizi (ad esempio la gestione delle acque piovane da parte dei cittadini quartiere per quartiere).
Sui binari tracciati dal prof. Petrella si sono mantenuti, con sfumature diverse, tutti i successivi interventi, nessuno dei quali (cosa impensabile fino a poco tempo fa) ha contestato una così aperta linea “benecomunista”.
Tra gli altri, il rappresentante di Confcommercio veneto ha evidenziato che l’enorme cementificazione commerciale in atto in Veneto (soprattutto per nuovi insediamenti della grande distribuzione e relative infrastrutture, parcheggi, strade) ha pesantemente ridotto la capacità di assorbimento d’acqua del territorio.
L’insensato aumento delle superfici di vendita è assolutamente insostenibile anche perché è in atto una forte riduzione dei consumi, come dimostrato, tra l’altro, dai dati dell’INPS: dal 2009 ad oggi è quadruplicata la cassa integrazione nel settore.

Interessante e provocatorio è stato l’intervento del prof. D’Alpaos dell’Università di Padova che, già dalle prime parole, ha un po’ sollevato il velo di ipocrisia di alcuni interventi: “Ognuno è santo protettore dell’uso che lui fa dell’acqua!”. Ha poi definito il Blueprint come il documento dell’ovvio che in certi casi sfiora il ridicolo come quando parla di uso eccessivo delle risorse idriche. Gli eccessi sono frutto di concessioni autorizzate oltre ogni ragionevolezza.
Come è accaduto per il bacino del Piave, su cui è stato costituito un reticolo artificiale troppo spinto che doveva essere alimentato , tra l’altro, dal bacino del Vajont, che è invece venuto meno. I consumi sono eccessivi rispetto alle risorse e gli squilibri nella disponibilità d’acqua sono diventati sistematici. Siamo andati oltre e dovremo tornare indietro.

Mi fermo qui per non tediarvi oltre.

Allego:
Dossier strategico di Petrella
Dossier d’informazione e documentazione (con utilissimi link su tutti gli argomenti connessi)
Water Blue Print
Locandina della prima audizione
Il porossimo appuntamento per la 2° APRA sarà a Belluno lunedì 20 maggio su “Acqua e Italia”.

Saluti
Antonio Pignatto

Flyer_APRA-1

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APRA PRIMA AUDIZIONE DOSSIER D’INFORMAZIONE E DI DOCUMENTAZIONE 170213

APRA Prima audizione Dossier strategico 180313

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