INCONTRO NAZIONALE SINDACATI- ASSOCIAZIONI CAMERA DEL LAVORO DI MILANO 19 APRILE 2013.

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piano-nazionale-amianto-200x198Al seguito della presentazione del Piano Nazionale Amianto (PNA) da parte del Ministro Renato Balduzzi a Casale Monferrato il 4 aprile u.s. si sono incontrate i sindacati e le associazioni per un immediato commento di quanto ascoltato dal Ministro e da coloro che sono intervenuti.
Alla riunione che si è svolta presso la Camera del Lavoro di Casale Monferrato si è deciso di incontrarsi di nuovo a breve termine per fare un’analisi del PNA.

Ciò è avvenuto il 19 aprile, pomeriggio presso la Camera del Lavoro di Milano.
Erano presenti oltre gli ospitanti, CGIL-CISL-UIL nazionali e di Casale Monferrato, l’AFEVA, e il Coordinamento Nazionale Amianto (Comitato Amianto Sicilia, AIEA, Medicina Democratica, Comitato per la difesa della Salute nei luoghi di lavoro e sul territorio di Sesto S. Giovanni, COPAL, Lega Ambiente, ISDE).
E’ stato sottolineata l’importanza del coordinamento permanente fra Sindacati e Associazioni in ordine al raggiungimento di obiettivi comuni di lotta all’amianto e sua eliminazione: in Italia entro il 2020.

1. Si è constato per primo che il PNA non è stato approvato dalla Conferenza Unificata (Stato, Regioni, Province e Comuni), quindi nella sostanza non ha allo stato attuale, quella forza impositiva che avrebbe dovuto avere.
2. La seconda valutazione riguarda i 3 argomenti sui quali il PNA è fondato: è stata fatta una valutazione positiva del primo, quello sanitario, che pur con dei limiti presenta dei finanziamenti già stabiliti sia per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria che la ricerca. Per quanto riguarda il secondo che attiene al problema ambientale (mappatura dell’amianto, bonifiche e smaltimento) è invece stato riscontrato che i finanziamenti non ci sono, se non quelli già stabiliti da precedenti leggi. Necessiterebbe adeguamenti e soprattutto nuovi investimenti per completare o iniziare le bonifiche nei siti (380 o forse più) più compromessi dal punto di vista dei rischi. Ancora meno è presente nella terza parte del PNA , di competenza del Ministero del Lavoro: non c’è una soluzione a breve dell’estensione del Fondo Vittime Amianto anche alle vittime da esposizione casalinga e ambientale., mentre invece, come ha sottolineato il Presidente del Fondo (presente all’incontro), ce ne sarebbero i presupposti.
3. Sono state fatte alcune sottolineature e proposte:
a) E’ necessario rivolgersi alle Regioni per ciò che è di loro competenza o prevalente competenza: prevenzione, sanità e bonifiche. Occorre, in ogni regione, fare un’analisi della situazione, una fotografia di quanto è stato fatto, di quanto è in corso, di quanto manca. Da qui partire per organizzare vere e proprie vertenze.
b) Tutti sono d’accordo nell’affermare la necessità – come diritto – della sorveglianza sanitaria degli ex esposti. Ci sono differenze nel definire quale sorveglianza sanitaria effettuare. Differenze che dipendono da indicazioni generali che avrebbero dovuto venire dal Ministero della Salute, sottolineando però che ciò non significa obbligare le regioni ad un’uniformità assoluta.
c) Un ulteriore punto controverso, da discutere e da approfondire, è quello delle forme di smaltimento: discariche o inertizzatori? In sintesi alle discariche – da utilizzare nella misura in cui tutte le norme di sicurezza previste devono essere strettamente attuate, aggiungere altre forme – valutandone la sicurezza – quali vecchie miniere o gallerie in disuso – ; procedere poi, per quanto riguarda gli inertizzatori a forme di sperimentazione in tempi relativamente brevi, e che abbiano il minore impatto ambientale possibile. Tutti i metodi devono essere realizzati dal Pubblico, sottoposte a controlli indipendenti e sotto la sorveglianza della popolazione residente. Su questo tema occorre fare presente che, come è stato annunciato durante la presentazione del PNA, il 12 dicembre del corrente anno l’Istituto Superiore di Sanità ha organizzato un apposito convegno.
d) E’ stato citato il pdlCasson (n. 8 del 15 marzo u.s.). Ci si chiede come in Parlamento si intenderà procedere vista la complessità degli argomenti. Infatti già nella riunione di presentazione del 23 marzo a Marghera si era individuata l’esigenza di dividere in tre parti il progetto per una sua presentazione separata. Quanto alla parte previdenziale sono stati fatti dei calcoli rispetto ai costi che la sua approvazione potrebbe portare. E’ stato però obiettato che non sono questi che ci possono frenare. Fra l’altro il pdl propone anche le modalità di reperimento dei fondi necessari (fra cui prelievi dalla spesa militare).

Sono state avanza inoltre due proposte:

una a riguardo della possibilità di rapportarsi all’ICEF
(ICEF CourtInternational Court of the Environment Foundation) che ha fra i suoi obiettivi
L’inclusione dei reati ambientali internazionali di competenza della Corte internazionale dell’ambiente o del già costituito Tribunale penale internazionale (CPI) al fine di fare dichiarare l’utilizzo dell’amianto fra i più gravi reati contro l’umanità.

La seconda nel partecipare ad una manifestazione il 7 maggio a GINEVRA
Presso le nazioni unite perché nella convenzione di Rotterdam che riguarda l’uso delle sostanze chimiche nei paesi in via di sviluppo venga incluso fra quelle proibite anche l’amianto crisotilo (vedi allegato)
Si prega di comunicare l’eventuale partecipazione alla manifestazione all’AFEVA

E’ STATO INFINE STABILITO PER APPROFONDIRE I TEMI CHE SONO STATI SOPRA ELENCATI (E ALTRI) , CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL PIANO NAZIONALE AMIANTO, DI PROMUOVERE UN SEMINARIO DI STUDIO FRA ASSOCIAZIONI, SINDACATI E LORO ESPERTI.
CGIL CISL UIL FARANNO UNA PROPOSTA DI DATA E DI LUOGO
(si fa presente che l’associazione AVANI di Broni ho proposto di tenere il seminario in loco, occupandosi dell’organizzazione).

Fulvio Aurora
(per il coordinamento nazionale amianto)

Milano, 23.04.13

NB: E’ stato chiesto da parte dell’AFEA (ass. famigliari esposti amianto) di La Spezia di prendere posizione contro la chiusura dell’INAIL locale al seguito di un intervento della Corte dei Conti
Verrà proposta una lettera da inviare all’INAIL –

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