MEDICINA DEMOCRATICA
Sede di Firenze - P.za Baldinucci, 8r
COMUNICATO STAMPA
12 novembre 2010
Abbiamo letto con allarme sui media che è stata presentata in modo enfatico, anche da parte di ex-responsabili delle Istituzioni regionali toscane, una tecnologia che permetterebbe la termodistruzione di scarti e materiali in disuso là dove questi vengono prodotti: una sorta di inceneritore a domicilio.
Medicina Democratica ricorda che la tecnica di combustione dei rifiuti è comunque un processo che contrasta sempre e in modo radicale con i processi naturali e con i criteri di efficienza energetica: infatti largomento di recuperare come calore lenergia che i rifiuti racchiudono è un controsenso termodinamico, perché il calore è la forma più degradata di energia, e la combustione distrugge linformazione (quindi anche lenergia di alta qualità) che è stata immagazzinata sia nei prodotti naturali che nei manufatti umani: la natura non brucia, ma rimette in ciclo la materia, lenergia e linformazione.
La combustione di per sé comporta la produzione di agenti tossici e nocivi anche partendo da materiali di per sé inerti: il fatto poi che le temperature raggiunte siano particolarmente elevate non offre alcuna garanzia, anzi, si avrà la formazione di particolato ancora più fine e quindi ancor più pericoloso dal punto di vista sanitario.
Medicina Democratica rammenta ancora una volta che la strada maestra per la gestione dei materiali post-consumo (urbani/artigianali/industriali ecc), dopo unadeguata progettazione dei prodotti industriali che ne minimizzi la produzione, non può essere che quella della riduzione/riuso/riciclo, pratiche che fra l altro- non solo permettono di non sprecare materia ma garantiscono il fiorire di attività collaterali con risparmio di risorse ed incremento delloccupazione.
.Il degrado della qualità dellaria, dellacqua ed in generale del nostro habitat in conseguenza dellinquinamento e le conseguenze gravissime che tutto ciò comporta sulla salute pubblica, in particolare dellinfanzia, non permettono più che si prosegua su strade senza ritorno, con tecnologie che non sono affatto innovative come si vorrebbe far intendere, ma obsolete, dispendiose e soprattutto ancora una volta pericolosissime per la salute umana e in questo poi caso ancora più difficilmente controllabili.
Il nostro pianeta ha a disposizione una fonte di energia inesauribile: quella solare, l’unica fonte di energia che garantisce il metabolismo dei viventi.
Le piante utilizzano meno di un centesimo dell’energia solare e i consumi umani (in gran parte di origine fossile) meno di un decimillesimo: perché continuare pervicacemente sulla strada della combustione e non rivolgersi con decisione - come nel 3° millennio si potrebbe fare al sole?
MEDICINA DEMOCRATICA FIRENZE